Domenica 15 marzo
2020 – 3° del Tempo di Quaresima Ordinario - Lezionario dell’anno A per le
domeniche e le solennità – colore liturgico: viola – salterio: 3° settimana
-Letture e sintesi dell’omelia della Messa mandata in onda da Rai TV 1 alle ore
11 - avvisi del parroco e di Azione Cattolica.
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Sunday, March 15, 2020 - 3rd of
Ordinary Lent Time - Lectionary of year A for Sundays and solemnities -
liturgical color: purple - Psaltery: 3rd week - Readings and summary of the
homily of the Mass broadcast by Rai TV 1 at 11 - notices of the parson and of
Catholic Action parish group
Osservazioni ambientali: cielo nuvoloso.
La temperatura ambientale è di 18°C.
Environmental observations: cloudy
sky. The ambient temperature is 18 ° C.
Questa è la prima domenica senza la Messa in
parrocchia per i fedeli.
L’Italia sta combattendo, tutta insieme, l’estendersi
del contagio di una malattia virale chiamata Covid19. I fedeli laici sono stati
esonerati dall’obbligo di partecipare alla Messa domenicale. Vari canali radio
e televisivi trasmettono Messe da tutt’Italia. Di seguito sintetizzo l’omelia
di quella andata in onda sul canale Rai TV 1, tramessa dalla cappella Gesù Buon
Pastore della Conferenza Episcopale Italiana, a Roma e celebrata dal Cardinal Vicario della Diocesi
di Roma Angelo De Donatis.
Nella cappella i banchi del popolo erano
vuoti. Erano visibili sono il celebrante e le altre persone impegnate nella
liturgia. Il popolo partecipava guardando la trasmissione televisiva.
This is the first Sunday without parish Mass for the faithful. Italy is
fighting, all together, the spread of the infection of a viral disease called
Covid19. The lay faithful have been released from the obligation to attend
Sunday Mass. Various radio and television channels broadcast Masses from all
over Italy. Below I summarize the homily of that aired on the Rai TV channel 1,
at eleven o’ clock, broadcast by the chapel of the Good Shepherd Jesus of the
Italian Episcopal Conference, in Rome and celebrated by the Cardinal Vicar of the Diocese of Rome
Angelo De Donatis.
In the chapel the peoples' benches
were empty. The celebrant and the other people involved in the liturgy were
visible. The people participated by watching the television broadcast.
Buona domenica e un augurio di pace e
felicità a tutti i lettori!
Good Sunday and best wishes for peace and happiness to all
readers!
Note: after the
Italian text there is the translation in English, done with the help of Google
Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English,
some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have
experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be
understood by those who speak English, in the many national versions of the
world, or who use it as a second or third language. It is the function that in
ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples
corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still
current. The biblical texts in English are taken from
https://www.associationofcatholicpriests.ie , from other Catholic sites in
English and from http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM (The New
American Bible); the texts in english of the documents of
the Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.
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Pillole di Concilio / Council pills
Dalla Costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e la speranza - Gaudium et
spes, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
From the pastoral Constitution on the
Church in the contemporary world Joy and Hope - Gaudium et spes, of
the Second Vatican Council (1962-1965)
88. Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi
I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore
all'edificazione dell'ordine internazionale, nel rispetto delle legittime
libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della
maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei
poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo
scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono
cristiani, godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del
necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di
miserie. Lo spirito di povertà e d'amore è infatti la gloria e il segno della
Chiesa di Cristo.
Sono, pertanto, da lodare e da incoraggiare quei cristiani,
specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri
uomini e le altre nazioni. Anzi spetta a tutto il popolo di Dio, dietro la
parola e l'esempio dei suoi vescovi, sollevare, nella misura delle proprie
forze, la miseria di questi tempi; e ciò, secondo l'antico uso della Chiesa, attingendo
non solo dal superfluo, ma anche dal necessario.
Le collette e la distribuzione dei soccorsi materiali, senza
essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme, devono farsi
secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa sembri
opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli
cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio
provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò
necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via
di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.
88. Christians should cooperate willingly and wholeheartedly in
establishing an international order that includes a genuine respect for all
freedoms and amicable brotherhood between all. This is all the more pressing
since the greater part of the world is still suffering from so much poverty
that it is as if Christ Himself were crying out in these poor to beg the
charity of the disciples. Do not let men, then, be scandalized because some
countries with a majority of citizens who are counted as Christians have an
abundance of wealth, whereas others are deprived of the necessities of life and
are tormented with hunger, disease, and every kind of misery. The spirit of
poverty and charity are the glory and witness of the Church of Christ.
Those Christians are to be praised and supported, therefore, who
volunteer their services to help other men and nations. Indeed, it is the duty
of the whole People of God, following the word and example of the bishops, to
alleviate as far as they are able the sufferings of the modern age. They should
do this too, as was the ancient custom in the Church, out of the substance of
their goods, and not only out of what is superfluous.
The procedure of collecting and distributing aids, without being
inflexible and completely uniform, should nevertheless be carried on in an
orderly fashion in dioceses, nations, and throughout the entire world. Wherever
it seems convenient, this activity of Catholics should be carried on in unison
with other Christian brothers. For the spirit of charity does not forbid, but
on the contrary commands that charitable activity be carried out in a careful
and orderly manner. Therefore, it is essential for those who intend to dedicate
themselves to the services of the developing nations to be properly trained in
appropriate institutes.
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Letture bibliche della Messa
- Biblical readings of the Mass
Prima lettura
Dal libro dell’Esodo (Es 17,3-7)
From the book of Exodus (Ex 17:3-7)
In
quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo
mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far
morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al
Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi
lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con
te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il
Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu
batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così,
sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a
causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo:
«Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
The people thirsted for water in the desert. They complained
against Moses and said, “Why did you bring us out of Egypt, to kill us and our
children and livestock with thirst?” So Moses cried out to the Lord, “What
shall I do with this people? They are almost ready to stone me.”
The
Lord said to Moses, “Go on ahead of the people, and take some of the elders of
Israel with you; take in your hand the staff with which you struck the Nile,
and go. I will be standing there in front of you on the rock at Horeb. Strike
the rock, and water will come out of it, so that the people may drink.” Moses
did so, in the sight of the elders of Israel. He called the place Massah and
Meribah, because the Israelites quarreled and tested the Lord, saying, “Is the
Lord among us or not?”
Salmo responsoriale
Dal salmo 94
Responsorial psalm
From the psalm 94
Ritornello / Response:
Ascoltate oggi la voce del Signore: non
indurite il vostro cuore.
If today you hear
his voice, harden not your hearts
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».
Come, ring out our joy to
the Lord;
hail the rock who saves us.
Let us come before him, giving thanks,
with songs let us hail the Lord.
Come
in; let us bow and bend low;
let us kneel before the God who made us
for he is our God
and we the people who belong to his pasture,
the flock that is led by his hand.
O
that today you would listen to his voice!
‘Harden not your hearts as at Meribah,
as on that day at Massah in the desert
when your fathers put me to the test;
when they tried me,
though they saw my work.’
Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Paolo
apostolo ai Romani (Rm 5,1-2.5-8)
Second reading
From the first letter of
St. Paul the Apostle to the Romans (Rom 5:1-2.5-8)
Fratelli,
giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a
questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della
gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato
riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli
empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di
noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Therefore, since we are justified by
faith, we have peace with God through our Lord Jesus Christ, through whom we
have obtained access to this grace in which we stand; and we boast in our hope
of sharing the glory of God.
And hope does not disappoint us,
because God’s love has been poured into our hearts through the Holy Spirit that
has been given to us. For while we were still weak, at the right time Christ
died for the ungodly. Indeed, rarely will anyone die for a righteous person-though
perhaps for a good person someone might actually dare to die. But God proves
his love for us in that while we still were sinners Christ died for us.
Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the Gospel
Alleluia, alleluia.
Signore, tu sei veramente il salvatore
del mondo;
dammi dell'acqua viva, perché io non abbia più sete. (Cfr. Gv
4,42.15)
Lord, you are truly the savior of the world;
give me some living water, so that I won't be thirsty anymore.
(See Jn 4:42.15)
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-42)
Gospel
From the Gospel according to John (Jn
4:5-42)
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata
Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui
c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso
il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere
acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a
fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che
sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei
infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti
chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore,
non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua
viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo
e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde:
«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che
io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò
diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna».
«Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete
e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo
marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù:
«Hai detto bene: Io non ho marito. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che
hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna:
«Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo
monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a
Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo
ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è
questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così
infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli
che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So
che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà
ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi
discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia
disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto
lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un
uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?».
Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano:
«Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non
conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse
portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui
che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro
mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e
guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il
salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca
insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno
semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete
faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti
Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che
testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».
E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro
ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla
donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi
stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore. Forma breve: Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42 Dal Vangelo
secondo Giovanni In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata
Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui
c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva
presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad
attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati
in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come
mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I
Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti
chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore,
non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua
viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo
e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde:
«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che
io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò
diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna».
«Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete
e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I
nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme
il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in
cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che
non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai
Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il
Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo
adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e
verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo:
quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo
con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero
da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di
più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi
discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che
questi è veramente il salvatore del mondo».
Jesus came to a
Samaritan city called Sychar, near the plot of ground that Jacob had given to
his son Joseph. Jacob’s well was there, and Jesus, tired out by his journey,
was sitting by the well. It was about noon.
A Samaritan woman
came to draw water, and Jesus said to her, “Give me a drink.” (His disciples
had gone to the city to buy food.) The Samaritan woman said to him, “How is it
that you, a Jew, ask a drink of me, a woman of Samaria?” (Jews do not share
things in common with Samaritans.) Jesus answered her, “If you knew the gift of
God, and who it is that is saying to you, “Give me a drink,” you would have
asked him, and he would have given you living water.” The woman said to him,
“Sir, you have no bucket, an the well is deep. Where do you get that living
water? Are you greater than our ancestor Jacob, who gave us the well, and with
his sons and his flocks drank from it?” Jesus said to her, “Everyone who drinks
of this water will be thirsty again, but those who drink of the water that I
will give them will never be thirsty. The water that I will give will become in
them a spring of water gushing up to eternal life.” The woman said to him,
“Sir, give me this water, so that I may never be thirsty or have to keep coming
here to draw water.”
Jesus said to her,
“Go, call your husband, and come back.” The woman answered him, “I have no
husband.” Jesus said to her, “You are right in saying, “I have no husband”; for
you have had five husbands, and the one you have now is not your husband. What
you have said is true!” The woman said to him, “Sir, I see that you are a
prophet. Our ancestors worshiped on this mountain, but you say that the place
where people must worship is in Jeusalem.”
Jesus said to her,
“Woman, believe me, the hour is coming when you will worship the Father neither
on this mountain nor in Jerusalem. You worship what you do not know; we worship
what we know, for salvation is from the Jews. But the hour is coming, and is now
here, when the true worshipers will worship the Father in spirit and truth, for
the Father seeks such as these to worship him. God is spirit, and those who
worship him must worship in spirit and truth.” The woman said to him, “I know
that Messiah is coming” (who is called Christ). “When he comes, he will
proclaim all things to us.” Jesus said to her, “I am he, the one who is
speaking to you.”
Just then his
disciples came. They were astonished that he was speaking with a woman, but no
one said, “What do you want?” or, “Why are you speaking with her?” Then the
woman left her water jar and went back to the city. She said to the people,
“Come and see a man who told me everything I have ever done! He cannot be the
Messiah, can he?” They left the city and were on their way to him.
Meanwhile the
disciples were urging him, “Rabbi, eat something.” But he said to them, “I have
food to eat that you do not know about.” So the disciples said to one another,
“Surely no one has brought him something to eat?” Jesus said to them, “My food
is to do the will of him who sent me and to complete his work. Do you not say,
“Four months more, then comes the harvest”? But I tell you, look around you,
and see how the fields are ripe for harvesting. The reaper is already receiving
wages and is gathering fruit for eternal life, so that sower and reaper may
rejoice together. For here the saying holds true, “One sows and another reaps.”
I sent you to reap that for which you did not labour.. Others have labour.ed,
and you have entered into their labour..”
Many Samaritans from
that city believed in him because of the woman’s testimony, “He told me
everything I have ever done.” So when the Samaritans came to him, they asked
him to stay with them; and he stayed there two days. And many more believed
because of his word. They said to the woman, “It is no longer because of what
you said that we believe, for we have heard for ourselves, and we know that
this is truly the Saviour of the world.”
Sintesi dell’omelia della Messa
trasmessa dal canale televisivo Rai TV 1 alle ore undici
Summary of the homily of the Mass
broadcast by the Rai TV channel 1 at eleven o'clock
Carissimi,
il ciclo dell’anno A ci fa percorrere
l’itinerario del catecumeno.
Nella prima domenica di Quaresima siamo entranti nel deserto con Cristo
per combattere la buona battaglia.
Nella seconda abbiamo contemplato la meta del cammino: la
Trasfigurazione sull’alto monte. Così abbiamo compreso che lo scopo della prova
non è quello di diventare degli eroi, ma di diventare figli. Figli trasformati
dalla luce della Pasqua. Questo è il
nostro destino: la vita piena, dove le lacrime e la fatica cederanno il posto
alla carezza di Dio. Siamo cenere? Sì,
siamo cenere, ma lo Spirito ci trasformerà in luce.
Ora il nostro cammino quaresimale giunge alla
terza tappa.
Il Vangelo proclamato è ricchissimo. Mi fermo
solo su una parola pronunciata da Gesù. Il Maestro seduto sul pozzo afferma
solennemente davanti alla donna samaritana: «l’acqua che io darà diventerà in voi
una sorgente che zampilla per la vita eterna». Che cos’è quest’acqua, anzi
“Chi” è? E’ lo Spirito santo, lo Spirito riversato nei nostri cuori. Questa è
una rivelazione grande. Il cristiano, ogni battezzato, non è più un mendicante
di felicità, un affamato che va in giro frugando nei rifiuti. Egli stesso è un
pozzo, un sorgente inesauribile di vita. Dio ha messo in ciascuno dei suoi
figli tutto ciò che serve per vivere, tutto ciò che serve per amarlo.
Carissimi, non Gerusalemme o il monte Garìzim
[montagna ad Ovest della città samaritana di Sichem, in Palestina, dove i
samaritani avevano eretto un tempio in contrapposizione con quello di
Gerusalemme - nota mia], ma io e i miei fratelli siamo il Tempio di Dio sulla
terra.
In questo tempo tribolato, in cui è anche
difficile andare nelle nostre chiese di mattoni, e non possiamo accostarci ai
sacramenti, possiamo riscoprire come tutta l’esistenza del cristiano sia canale
di grazia.
Dio non è impotente, è ridicolo pensare che un
virus possa impedirgli di consolare i suoi figli amati, di parlargli, di
irrobustirli nella prova.
Certo non possiamo celebrare l’Eucaristia come
popolo radunato. I riti sono sospesi, ma non il mistero che in essi è
significato. Anche in mezzo all’epidemia possiamo vivere una vita eucaristica,
fatta di gratitudine al Padre, fatta di servizio al prossimo.
Il Dio dell’Esodo parla e insegna nella
storia, anche in questa storia che stiamo vivendo. Dio ascolta il nostro grido,
ci consola, certo, ma ci interroga anche. Ora che i riti sacramentali tacciono,
è il momento di far parlare la profezia. Dio ci chiede, con dolcezza, quanto
ciò che fino a ieri hai celebrato è
diventato in te acqua viva che zampilla per la vita eterna. Quella vita divina
che nemmeno un virus può cancellare.
Verifichiamoci: quanti riti senza mistero,
quante confessioni senza pentimento, quanto Eucaristie senza ringraziamento,
quanti matrimoni a fedeltà intermittente, quanto carità fatta senza amore? Non chi dice “Signore! Signore!” entrerà
nella vita eterna.
Fratelli e sorelle carissimi, la samaritana è
andata al pozzo come una rifiutata ed è tornata a casa da sposa. Ha scoperto
che il Tempio di Dio era lei.
Coraggio!
Riscopriamo la preghiera nelle nostre
famiglie, nel segreto della camera. Riscopriamo la meditazione orante della
Scrittura, che cancella i peccati veniali. Riscopriamo la comunione spirituale.
Riscopriamo l’esame di coscienza fatto bene, a lungo, in attesa di poter
ricevere nuovamente l’assoluzione. E soprattutto, preghiamo con l’orazione
ufficiale della Chiesa, che è la Liturgia delle Ore. E poi, ancora, preghiamo
con il Rosario.
In questo momento, tutti, tutti noi
battezzati, siamo il popolo sacerdotale che intercede per il mondo e che sparge
sul mondo a piene mani l’acqua dissetante del Consolatore.
Un abbraccio paterno a tutti.
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Dearest ones,
the liturgical cycle of year A makes
us go through the catechumen's itinerary.
On the first Sunday of
Lent we entered the desert with Christ to fight the good fight.
In the second we
contemplated the goal of the journey: the Transfiguration on the high mountain.
So we understood that the purpose of the test is not to become heroes, but to
become children. Children transformed by the light of Easter. This is our
destiny: full life, where tears and fatigue will give way to the caress of God.
Are we ash? Yes, we are ash, but the Spirit will transform us into light.
Now our Lenten journey reaches
the third stage.
The midweek meetings of the parish
group of Catholic Action until the cessation of the national health emergency
due to the danger of contagion of Covid disease19.
The proclaimed Gospel is very
rich. I stop only on a word pronounced by Jesus. The Master seated on the well
solemnly affirms in front of the Samaritan woman: "the water that I will
give will become in you a spring that gushes for eternal life". What is
this water, or rather "Who" is it? It is the Holy Spirit, the Spirit
poured into our hearts. This is a great revelation. The Christian, each
baptized, is no longer a beggar of happiness, a hungry man who goes around
rummaging in waste. He himself is a well, an inexhaustible source of life. God
has put into each of his children all that is needed to live, all that is
needed to love him.
Dearest ones, not Jerusalem or Mount Garìzim [mountain west of
the Samaritan city of Shechem, Palestine, where the Samaritans had erected a
temple in contrast with that of Jerusalem - my note], but my brothers and I are
the Temple of God on the land.
In this troubled time, when it is also difficult to go to our
brick churches, and we cannot approach the sacraments, we can rediscover how
the whole existence of the Christian is a channel of grace.
God is not impotent, it is ridiculous to think that a virus can
prevent him from comforting his beloved children, from talking to him, from
strengthening them in the ordeal.
Of course, we cannot celebrate the
Eucharist as a gathered people. The rites are suspended, but not the mystery
that is meant in them. Even in the midst of the epidemic, we can live a
Eucharistic life, made of gratitude to the Father, made of service to our
neighbor.
The God of Exodus speaks and
teaches in history, even in this history that we are living. God listens to our
cry, consoles us, of course, but also questions us. Now that the sacrament
rites are silent, it's time to make the prophecy speak. God asks us, sweetly,
how much what you celebrated until yesterday has become living water that
gushes out for eternal life. That divine life that not even a virus can erase.
Let us verify: how many rites
without mystery, how many confessions without repentance, how many Eucharists
without thanksgiving, how many marriages with intermittent fidelity, how much
charity done without love? Not who says "Lord! Lord! " will enter
eternal life.
Dear brothers and sisters, the
Samaritan woman went to the well like a refused one and returned home from her
bride. He found out that the Temple of God was herself.
Courage!
We rediscover prayer in our
families, in the secret of the room. Let's rediscover the prayerful meditation
of Scripture, which cancels venial sins. Let's rediscover spiritual communion.
We rediscover the examination of conscience done well, for a long time, waiting
to be able to receive absolution again. And above all, let us pray with the
official prayer of the Church, which is the Liturgy of the Hours. And then,
again, we pray with the Rosary.
At this moment, all, all of us
baptized, we are the priestly people who intercede for the world and who spread
the thirst-quenching water of the Comforter on the world with full hands.
A paternal embrace to you all.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
compreso le parole del celebrante.
Summary of Mario Ardigò, as how he
understood the words of the celebrant.
Avvisi del parroco / Notices from the parson
/
Avvisi di Azione Cattolica: / Catholic Action Notices:
Le riunioni infrasettimanali del gruppo
parrocchiale di Azione Cattolica fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria
nazionale per il pericolo di contagio della malattia Covid19.
The midweek meetings of the parish group of Catholic Action until the cessation of the national health emergency due to the danger of contagion of Covid disease19.