L’Italia e Covid-19.
Le disposizioni della Diocesi di Roma
-
Italy and Covid-19.
The provisions of the Diocese of Rome
Following is the English translation
made with the help of Google translate
1. Dalla fine del mese di gennaio 2020, in alcuni piccoli comuni
della Lombardia e del Veneto ha iniziato a diffondersi una malattia provocata
dal virus che è stato denominato Covid-19,
il quale nel 90% circa dei casi provoca sintomi simili a quella dell’influenza
e nel 10 circa dei casi una polmonite virale che richiede assistenza
respiratoria, spesso in ospedale. Il contagio si è diffuso anche in altre zone
dell’Italia del Nord e, finora molto più limitatamente, in altre parti
dell’Italia. Nel 4% circa dei casi l'assistenza respiratoria richiede il
ricovero in un reparto di terapia intensiva. Secondo l’esperienza clinica finora
accumulata, il 2,3% dei malati muore. Questa mortalità riguarda tuttavia i
sistemi sanati evoluti, in grado praticare un’efficace assistenza respiratoria
ad un gran numero di pazienti. La malattia ha iniziato a diffondersi dalla Cina
continentale, che dispone di un sistema di sanità pubblica molto evoluto e
universale, vale a dire che raggiunge tutti, anche i poveri. Questa è anche la
situazione dell’Italia. E’ stato osservato che la malattia verosimilmente ha
viaggiato da un continente all’altro in jet, da un grande stato molto
sviluppato dal punto di vista industriale e commerciale, con rapporti economici
con tutto il mondo, agli stati economicamente più evoluti dal punto di vista
industriale e commerciale, seguendo i
flussi di persone impegnate nell’industria e nel commercio e il turismo
globale. Il contagio per ora procede più lentamente negli stati più poveri, in
cui anche i movimenti interni di persone sono meno rilevanti e più lenti. Se
però dovesse coinvolgere con epidemie le zone più povere del mondo,
verosimilmente la mortalità in quei luoghi potrebbe essere molto più elevata,
per le difficoltà del trattamento dei malati da parte di sistemi di sanità
pubblica meno completi ed efficienti.
Un problema analogo potrebbe paradossalmente
crearsi negli Stati Uniti d’America, uno stato molto sviluppato dal punto di
vista industriale e commerciale e con rilevanti e veloci flussi di persone all’interno
e verso l’estero. Negli Stati Uniti d’America circa trenta milioni di persone
sono prive di assistenza sanitaria, salvo che per le prestazioni in emergenza. Gli Stati Uniti d’America non
dispongono di un sistema di sanità pubblica paragonabile a quelli della Cina
continentale e dell’Unione Europea, benché il livello delle scienze e delle tecnologie sanitarie sia elevatissimo. La popolazione riceve trattamenti sanitari
da numerosissimi sistemi di sanità privata, con livelli di assistenza molto
diversi, che in genere dipendono dal reddito o dal tipo di impiego lavorativo.
Si ha notizia di un numero di casi accertati di malattia da Covid19 che è molto
inferiore a quello che ci si aspetterebbe, sulla base dell’esperienza
internazionale, in uno stato che ha un’elevata mobilità interna e
internazionale. Questo può dipendere da un’insufficiente sorveglianza sanitaria
pubblica sulla popolazione, per la prevenzione delle epidemie.
In Italia l’assistenza sanitaria è garantita dal Servizio Sanitario
Nazionale ed è quasi completamente gratuita, e completamente gratuita per le
malattie gravi e al di sotto di un certo livello di reddito, per tutta la
popolazione stabilmente residente. Anche gli stranieri non residenti
stabilmente che soggiornano per più di tre mesi hanno facoltà di iscriversi al
Sistema Sanitario Nazionale, in questo caso versando un contributo forfettario
proporzionale al reddito con un minimo di €387,34 ($437,69). Regole particolari
sono previste per i cittadini dell’Unione Europea non stabilmente residenti. Anche per gli stranieri che
si trovano irregolarmente in Italia è
prevista una copertura sanitaria di base gratuita, per le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o
comunque essenziali per malattia ed infortunio.
Sono estesi anche agli stranieri che si trovano irregolarmente in Italia i programmi di medicina preventiva per la
salvaguardia della salute individuale e collettiva. In particolare sono
garantiti:
-la
tutela sociale della gravidanza e della maternità, le attività di informazione
sanitaria personalizzata, la procreazione sana e responsabile e l'interruzione
volontaria di gravidanza, a parità di trattamento con le cittadine italiane;
-la
tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del
fanciullo;
-le vaccinazioni
secondo la normativa e nell'ambito di campagne di prevenzione collettiva
autorizzate dalla Regione;
-gli interventi di
profilassi internazionale;
-la profilassi, la
diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi
focolai.
Il
Sistema Sanitario Nazionale italiano è in grado di fornire a tutta la
popolazione assistita, del tutto gratuitamente al di sotto di certe fasce di
reddito e per i malati gravi e negli altri casi con il pagamento di contributi
limitati. ogni tipo di terapia, comprese quelle di alto livello, ad esempio i
trapianti di cuore e di altri organi, i trapianti di midollo per le malattie
ematologiche, le chemioterapie, che in altri stati del mondo, e ad esempio
negli Stati Uniti d’America hanno costi che non sono sostenibili per larghe
fasce della gente. Anche le medicine sono gratuite per le fasce di reddito meno
elevate e per i malati gravi e per gli altri casi richiedono il pagamento di
contributi molto limitati. Sono somministrate nelle farmacie private e
pubbliche dietro prescrizione di un medico di sanità pubblica, in genere del
medico di medicina generale. La popolazione residente dispone gratuitamente
di un medico di medicina generale di
riferimento, detto medico di famiglia.
Il Governo, nel quadro delle misure urgenti
per la prevenzione e la cura della malattia da Covid19, ha disposto l’assunzione
urgente di migliaia di medici e infermieri.
Il Governo, in particolare il Ministero della salute, ha il
coordinamento nazionale del sistema di sanità pubblica. Sul territorio le
strutture sanitarie pubbliche fanno capo alle Regioni. Anche i Comuni, in
particolare i Sindaci, svolgono funzioni in materia di sanità pubbliche.
2. Roma, dove è
situata la parrocchia di San Clemente papa, nel quartiere Montesacro - Valli, è
stata finora colpita marginalmente dal contagio della malattia da Covid-19. La
situazione è tranquilla. Il Governo, però, ha emanato norme che, a titolo
precauzionale, ha limitato l’attività di certi esercizi pubblici e di attività
ricreative nel corso delle quali le persone si affollano in ambienti chiusi. C’è
la prescrizione di mantenere una distanza di almeno un metro tra le persone, di
lavarsi spesso le mani, di non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, di
tossire o di starnutire coprendosi con il gomito, non con le mani, di evitare di stare vicino a persone che
tossiscono e starnutiscono e di evitare occasioni sociali non indispensabili. Chi
ha la febbre oltre 37,5°C e facoltà di respiro è invitato a informare
telefonicamente il proprio medico di medicina generale, che ha avuto dalle
autorità sanitarie istruzioni su che fare. Tutte le persone anziane o affette
da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di
immunodepressione congenita o acquisita, sono state invitate ad evitare di
uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e
di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la
distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
Autobus
in servizio pubblico e metropolitane, come anche i taxi, funzionano
regolarmente. C’è meno gente in giro. Non
si fanno code per visitare i più importanti musei e monumenti romani,
come i Musei Vaticani e il Colosseo o il Foro Romano. Colosseo e Foro Romano sono all’aperto e il
rischio da contagio è limitatissimo. Da domani, tuttavia, i musei saranno chiusi. Attualmente, comunque, il rischio di
contagio da Covid19 a Roma è ancora basso. In genere i romani che si sono
finora ammalati erano stati nelle zone del Nord Italia più colpite o avevano
avuto contatti ravvicinati con persone che erano state in quelle zone.
Nelle parrocchie della diocesi di
Roma sono state sospese le attività catechistiche e quelle delle associazioni
religiosi. Continuano ad essere celebrate le Messe. Dal sito della Diocesi di
Roma <www.diocesidiroma.it> trascrivo la
comunicazione di monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario del
Vicariato, per i sacerdoti e i fedeli della diocesi di Roma.
«Il
cammino spirituale della Quaresima 2020 ha assunto una forma inedita a causa
dell’emergenza sanitaria internazionale legata al covid-19. La Chiesa di Roma
risponde con fede, riproponendo i mezzi tradizionali della lotta spirituale:
preghiera, digiuno, carità. I presenti orientamenti vogliono dare forma
concreta al modo di vivere questi strumenti ordinari dell’itinerario
quaresimale nell’attuale contesto, richiamando a una particolare responsabilità
tutti i sacerdoti e i diaconi coinvolti a diverso titolo nella pastorale
diocesana (parroci, rettori di chiese, cappellani), le comunità religiose e tutti
i fedeli.
In
data 4 marzo 2020 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un
Decreto che contiene disposizioni puntuali atte a fronteggiare l’emergenza su
tutto il territorio nazionale. La comunità diocesana di Roma accoglie con
fiducia tali indicazioni, a tutela del bene comune e della salute pubblica. In
particolare, ci viene chiesto di collaborare per evitare un ulteriore
incremento del numero dei contagiati, che potrebbe portare le strutture
ospedaliere al collasso.
Ciò
detto, ci richiamiamo all’indicazione di carattere generale dell’art. 1, comma
1, lettera b) del predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
“sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in
ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone
tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale
di almeno un metro (…)”.
In
data 5 marzo 2020, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della
Conferenza Episcopale Italiana ha emanato un comunicato stampa nel quale prende
atto che “le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali
e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e
sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui
contenere il diffondersi del virus.”
Pertanto,
si dispone che nella nostra Diocesi le attività pastorali non sacramentali
rivolte a gruppi di fedeli (per esempio, i catechismi dei sacramenti
dell’iniziazione cristiana, i corsi di preparazione al matrimonio e di
accompagnamento delle coppie, i ritiri e gli esercizi spirituali, i
pellegrinaggi, le attività associative e oratoriali, i percorsi di fede di
giovani adolescenti e adulti, e in generale tutte le attività di gruppo) siano
sospese fino al 15 marzo p.v., così come le Autorità hanno disposto per le
Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado e per le Università.
Invece,
sono consentite le celebrazioni liturgiche feriali e festive, purché il luogo
di culto consenta di rispettare le misure di precauzione ritenute fondamentali
dalle Autorità competenti, in particolare quella di mantenere almeno un metro
di distanza tra le persone. Valgono altresì le indicazioni già fornite nella
Comunicazione della Segreteria Generale del Vicariato di Roma del 3 marzo u.s.:
“omissione del segno dello scambio di pace, ricezione della Santa Comunione
sulla mano e svuotamento delle acquasantiere”. Chi avesse difficoltà o comunque
lo ritenesse più opportuno, potrà predisporre delle celebrazioni all’aperto. Soprattutto
nel Settore Centro, si invitino i fedeli a partecipare alle celebrazioni nelle
chiese più grandi.
Particolare
attenzione andrà riservata alle categorie più deboli, per le quali nel predetto
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri all’art. 2, lettera b) si
suggerisce: “è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o
affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di
immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria
abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque
luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza
interpersonale di almeno un metro”.
Pertanto,
si dispone che le visite ai malati siano effettuate rispettando ancor più
rigorosamente le condizioni di carattere generale di cui sopra (distanza minima
e igiene), utilizzando per quanto possibile le apposite mascherine e limitando
le occasioni di interazione con i medesimi soggetti deboli all’amministrazione
di Sacramenti e Sacramentali. Si consiglia altresì che siano rinviate a dopo
Pasqua le benedizioni delle famiglie, se le circostanze – da valutarsi – lo
permetteranno.
Le
comunità parrocchiali, in particolare, sono invitate a non interrompere le
attività dei servizi caritativi, coordinandosi con la Caritas diocesana, che è
a completa disposizione per fornire tutte le necessarie indicazioni del caso
(Area Promozione Umana: tel. 06.88815130; e-mail:
promozioneumana@caritasroma.it).
In
particolare, si invitano le Caritas parrocchiali e tutti i gruppi di
volontariato presenti nelle parrocchie a promuovere iniziative di vicinanza
agli anziani soli che vivono nel loro territorio perlomeno attraverso contatti
telefonici. Le attività dei Centri di Ascolto parrocchiali potranno continuare
laddove il servizio si riesca a svolgere in locali caratterizzati da ampi
spazi, ben areati ed igienizzati, evitando in ogni caso assembramenti di
persone. Per questo si raccomanda di fissare appuntamenti con le persone
assistite e di non incentivare l’apertura indiscriminata, onde evitare
assembramenti. Gli stessi criteri dovranno essere usati per l’apertura degli
Empori della Solidarietà e per i centri di distribuzione degli alimenti. Si
consiglia invece la sospensione dell’attività dei centri di distribuzione del
vestiario, soprattutto per quello che riguarda la raccolta di abiti usati.
Le
parrocchie, le rettorie e gli altri soggetti ecclesiali che hanno attivato una
mensa sociale sono invitati a non interrompere il servizio e ad attenersi alle
indicazioni che la Caritas diocesana predisporrà, ricevute le opportune
indicazioni da Roma Capitale; in particolare, in ogni caso, si invita a
favorire la distribuzione di alimenti da asporto da non consumarsi nei locali
parrocchiali.
Le
parrocchie che svolgono attività di accoglienza, con ospitalità di senza dimora
e di richiedenti asilo, possono continuare senza problemi tale iniziativa
cercando di favorire la permanenza degli ospiti nella struttura anche durante
le ore diurne. Dove sussistano servizi docce e cambio biancheria si richiede
massima attenzione per operatori e volontari; anche qui si raccomanda di
svolgere il servizio in ampi spazi, ben areati e igienizzati, evitando
assembramenti di persone.
In
spirito di comunione, la comunità diocesana di Roma, per il bene di tutti i
cittadini ed in particolare delle categorie più deboli, affida alla Salus
Populi Romani il cammino verso la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo. 5 marzo
2020».
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma,
Monte Sacro, Valli
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Italy and Covid-19.
The provisions of the Diocese of Rome
1. From
the end of January 2020, in some small municipalities in Lombardy and Veneto a
disease caused by the virus called Covid-19 has started to spread, which in
about 90% of cases causes symptoms similar to that of the flu and in about 10
cases viral pneumonia that requires respiratory assistance, often in the
hospital. The infection has spread to other areas of Northern Italy and, so far
much more limitedly, to other parts of Italy. In about 4% of cases, the respiratory care requires admission to an intensive care unit. According to the
clinical experience accumulated so far, 2.3% of the sick dies. However, this
mortality concerns evolved healed systems, capable of providing effective
respiratory assistance to a large number of patients. The disease has started
to spread from mainland China, which has a highly evolved and universal public
health system, which means that it reaches everyone, even the poor. This is
also the situation in Italy. It has been observed that the disease has probably
traveled from one continent to another by jet, from a large state very
developed from an industrial and commercial point of view, with economic
relations with the whole world, to economically more developed states from an
industrial and commercial point of view, following the flows of people engaged
in industry and commerce and global tourism. For now, the contagion proceeds
more slowly in the poorer states, where even the internal movements of people
are less relevant and slower. If, however, it were to involve the poorest areas
of the world with epidemics, mortality in those places could probably be much
higher, due to the difficulties of treating the sick by less complete and
efficient public health systems.
A similar problem could
paradoxically arise in the United States of America, a state very developed
from an industrial and commercial point of view and with significant and fast
flows of people inside and abroad. In the United States of America, about
thirty million people are deprived of health care, except for emergency
services. United States of America do not have a public health system comparable to those of continental China and the European Union, although the level of health sciences and technologies is very high. The population receives health
treatments from numerous private health systems, with very different levels of
assistance, which generally depend on income or the type of employment. There
are reports of a number of cases ascertained from Covid19 disease which is much
lower than one would expect, based on international experience, in a state that
has high internal and international mobility. This may depend on insufficient public
health surveillance on the population, for the prevention of epidemics.
In Italy, healthcare is guaranteed by the
National Health Service and is almost completely free, and completely free of
charge for serious diseases and below a certain level of income, for all the
permanently resident population. Even non-resident foreigners who stay for more
than three months are entitled to enroll in the National Health System, in this
case by paying a flat-rate contribution proportional to income with a minimum of
€ 387.34 ($ 437.69). Special rules are provided for citizens of the European
Union who are not permanently resident. Also for foreigners who find themselves
illegally in Italy, basic free health coverage is provided, for outpatient and
hospital treatment, which are urgent or in any case essential for illness and
accident.
Preventive medicine programs for
the protection of individual and collective health are also extended to
foreigners which are found irregularly in Italy. In particular, the following are guaranteed:
-the social protection of
pregnancy and motherhood, personalized health information activities, healthy
and responsible procreation and voluntary termination of pregnancy, for equal
treatment with Italian citizens;
-protection of the health of the
minor in implementation of the Convention on the Rights of the Child;
-vaccinations according to the regulations and within the framework of
collective prevention campaigns authorized by the Region;
-international prophylaxis interventions;
-prophylaxis,
diagnosis and treatment of infectious diseases and eventual remediation of
related outbreaks.
The Italian National Health
System is able to provide all assisted population, completely free of charge
below certain income brackets and for seriously ill patients and in other cases
with the payment of limited contributions. any type of therapy, including
high-level ones, such as heart and other organ transplants, bone marrow
transplants for hematological diseases, chemotherapy, than in other states of
the world, and for example in the United States of America they have costs that
are not sustainable for large sections of the people. Medicines are also free
of charge for the lower income brackets and for the seriously ill and for other
cases they require the payment of very limited contributions. They are
administered in private and public pharmacies upon prescription by a public
health doctor, generally by the general practitioner. The resident population
has a general practitioner of reference, called a family doctor, free of
charge.
The Government, in the framework of urgent measures for
the prevention and treatment of the disease from Covid19, has ordered the
urgent hiring of thousands of doctors and nurses. The Government, in particular
the Ministry of Health, has national coordination of the public health system.
On the territory, public health structures are headed by the Regions.
Municipalities, in particular Statutory Auditors, also perform public health
functions.
2.
Rome, where the parish of San Clemente papa is located, in the Montesacro -
Valli district, has so far been marginally affected by the disease infection by
Covid-19. The situation is calm. The government, however, has issued
regulations which, as a precaution, have limited the activity of certain public
establishments and recreational activities during which people crowd in closed
rooms. There is a requirement to maintain a distance of at least one meter
between people, to wash your hands often, not to touch your eyes, nose and mouth
with your hands, to cough or to sneeze covering yourself with your elbow, not
your hands, to avoid being close to people who cough and sneeze and to avoid
unnecessary social occasions. Those who have a fever over 37.5 ° C and have the
right to breathe are invited to inform their general practitioner by telephone,
who has received instructions from the health authorities on what to do. All
elderly people or people with chronic diseases or with multimorbidity, or with
states of congenital or acquired immunosuppression, have been invited to avoid
leaving their home or home outside the cases of strict necessity and in any
case to avoid crowded places where it is not It is possible to maintain the
interpersonal safety distance of at least one meter
Public and underground buses, as well as taxis,
operate regularly. There are fewer people around. There are no queues to visit
the most important Roman museums and monuments, such as the Vatican Museums and
the Colosseum or the Roman Forum. Colosseum and Roman Forum are outdoors and
the risk of contagion is very limited. From tomorrow, however, the museums will be closed. Currently, the risk of
contagion from Covid19 to Rome is still low. In general, the Romans who have
fallen ill so far had been in the most affected areas of Northern Italy or had
had close contact with people who had been in those areas.
Catechetical activities and those of religious associations have been
suspended in the parishes of the diocese of Rome. Masses continue to be
celebrated. From the website of the Diocese of Rome <www.diocesidiroma.it>
I transcribe the communication of Monsignor Pierangelo Pedretti, prelate
secretary of the Vicariate, for the priests and faithful of the diocese of
Rome.
"The spiritual journey of
Lent 2020 has taken on a new form due to the international health emergency
linked to covid-19. The Church of Rome responds with faith, proposing the
traditional means of spiritual struggle: prayer, fasting, charity. These
guidelines want to give concrete form to the way of living these ordinary
instruments of the Lenten journey in the current context, recalling to a
particular responsibility all the priests and deacons involved in various
capacities in diocesan pastoral care (parish priests, rectors of churches,
chaplains), religious communities and all the faithful.
On 4 March 2020, the Prime
Minister's Office issued a decree which contains specific provisions aimed at
dealing with the emergency throughout the country. The diocesan community of
Rome welcomes these indications with confidence, to protect the common good and
public health. In particular, we are asked to collaborate to avoid a further
increase in the number of infected people, which could lead to hospital
structures collapsing.
That said, we refer to the
general indication of art. 1, paragraph 1, letter b) of the aforementioned
Decree of the Presidency of the Council of Ministers: "demonstrations and
events of any kind, held in any place, both public and private, which involve
crowding of people such as not to allow the respect for the interpersonal safety
distance of at least one meter (...) ".
On March 5, 2020, the National Office for Social Communications
of the Italian Episcopal Conference issued a press release in which it notes
that "the measures taken put the usual relational and social dynamics in
crisis. The Church in Italy shares this situation of unease and suffering in
the country and jointly takes initiatives with which to contain the spread of
the virus. "
Therefore, it is provided that in
our Diocese the non-sacramental pastoral activities addressed to groups of
faithful (for example, the catechisms of the sacraments of Christian
initiation, the courses of preparation for marriage and accompanying couples,
retreats and spiritual exercises, pilgrimages, association and oratorial
activities, faith courses of young adolescents and adults, and in general all
group activities) are suspended until March 15, as well as the Authorities have
arranged for Scholastic Institutions of every order and degree and for
universities.
Instead, weekday and festive
liturgical celebrations are allowed, provided that the place of worship allows
the precautionary measures deemed fundamental by the competent Authorities to
be respected, in particular that of keeping at least a meter away from people.
The indications already provided in the Communication of the General
Secretariat of the Vicariate of Rome of March 3 u.s also apply: "omission
of the sign of the exchange of peace, reception of Holy Communion on the hand
and emptying of holy water fonts". Those who have difficulties or however
deem it more appropriate, can organize outdoor celebrations. Especially in the
Central Sector, the faithful are invited to participate in celebrations in
larger churches.
Particular attention will be paid
to the weaker categories, for which in the aforementioned Decree of the Prime
Minister in art. 2, letter b) it is suggested: “an express recommendation is
made to all elderly people or people with chronic diseases or with
multimorbidity, or with states of congenital or acquired immunosuppression, to
avoid leaving their home or home out of close cases need and avoid crowded
places where it is not possible to maintain the interpersonal safety distance
of at least one meter ".
Therefore, it is provided that
visits to the sick are carried out respecting even more rigorously the above
general conditions (minimum distance and hygiene), using the appropriate masks
as much as possible and limiting the opportunities for interaction with the
same weak subjects to administration of sacraments and sacraments. It is also
recommended that the blessings of families be postponed until after Easter, if
circumstances - to be assessed - allow it.
Parish communities, in
particular, are invited not to interrupt the activities of the charitable
services, in coordination with the diocesan Caritas, which is available to
provide all the necessary indications (Human Promotion Area: tel. +39/06.88815130;
e-mail: promozioneumana@caritasroma.it).
In particular, parish Caritas and
all voluntary groups present in the parishes are invited to promote initiatives
of closeness to the elderly who live in their territory at least through
telephone contacts. The activities of the parochial Listening Centers will be
able to continue where the service can be carried out in rooms characterized by
large, well-ventilated and sanitized spaces, avoiding gatherings of people in
any case. For this reason, it is recommended to make appointments with assisted
people and not to encourage indiscriminate opening, in order to avoid
gatherings. The same criteria should be used for the opening of the Solidarity
Emporiums and for food distribution centers. We recommend instead the
suspension of the activity of clothing distribution centers, especially as
regards the collection of used clothes.
The parishes, rectories and other
ecclesial subjects that have activated a social canteen are invited not to
interrupt the service and to follow the indications that the diocesan Caritas
will prepare, having received the appropriate indications from Roma Capitale;
in particular, in any case, we invite you to encourage the distribution of
takeaway food not to be consumed in the parish premises.
The parishes that carry out
hospitality activities, with homelessness and asylum seekers, can continue this
initiative without problems by trying to encourage guests to stay in the
structure even during the day. Where there are shower and linen change
services, maximum attention is required for operators and volunteers; also here
it is recommended to carry out the service in large spaces, well ventilated and
sanitized, avoiding crowds of people.
In a spirit of communion, the diocesan community of Rome, for
the good of all citizens and in particular of the weakest categories, entrusts
Salus Populi Romani with the path to the Easter of Our Lord Jesus Christ. March
5, 2020 ".
by Mario Ardigò -
Catholic Action group in the Catholic parish named "Saint
Clemente pope" - Rome, Monte Sacro - Valli district