Domenica 1-7-18 – 13° Domenica del Tempo ordinario
- Lezionario dell’anno B per le domeniche e le solennità
– colore liturgico: verde – salterio: 1° settimana
- Letture e sintesi dell’omelia delle Messa domenicale
delle nove - avvisi del parroco e di A.C.
Osservazioni
ambientali: cielo sereno, temperatura ambientale 28° C.
Canti della Messa delle nove: ingresso, Lodate Dio; Offertorio, Accogli
i nostri doni; Comunione, Perché sei
con me; finale, Voglio cantare al
Signor.
Alla Messa delle nove il gruppo di A.C. si siede nei banchi
di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
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L’insegnamento di
papa Francesco su un argomento di stretta attualità in questi giorni
[Dall’esortazione
apostolica Rallegratevi ed esultate -
Gaudete et exsultate, del 19-3-18]
Spesso si sente dire
che, di fronte al relativismo e ai limiti del mondo attuale, sarebbe un tema
marginale, per esempio, la situazione dei migranti. Alcuni cattolici affermano
che è un tema secondario rispetto ai temi “seri” della bioetica. Che dica cose simili
un politico preoccupato per i suoi successi si può comprendere, ma non un
cristiano, a cui si addice solo l’atteggiamento di mettersi nei panni di quel
fratello che rischia la vita per dare un futuro ai suoi figli. Possiamo
riconoscere che è precisamente quello che ci chiede Gesù quando ci dice che
accogliamo Lui stesso in ogni forestiero (cfr Mt 25,35)? San
Benedetto lo aveva accettato senza riserve e, anche se ciò avrebbe potuto
“complicare” la vita dei monaci, stabilì che tutti gli ospiti che si presentassero
al monastero li si accogliesse «come Cristo»,
esprimendolo perfino con gesti di adorazione, e che i poveri
pellegrini li si trattasse «con la massima cura e sollecitudine».
Qualcosa di simile prospetta l’Antico Testamento quando dice: «Non molesterai
il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra
d’Egitto» (Es 22,20). «Il forestiero dimorante fra voi lo
tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché
anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto» (Lv 19,33-34).
Pertanto, non si tratta dell’invenzione di un Papa o di un delirio passeggero.
Anche noi, nel contesto attuale, siamo chiamati a vivere il cammino di
illuminazione spirituale che ci presentava il profeta Isaia quando si domandava
che cosa è gradito a Dio: «Non consiste forse nel dividere il pane con
l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che
vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come
l’aurora» (58,7-8).
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Pillola
di Concilio
Dalla
Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e
la speranza - Gaudium et spes, del Concilio Vaticano 2°
(1962-1965)
29. La fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e la giustizia
sociale.
Tutti gli uomini, dotati di un'anima razionale e creati ad
immagine di Dio, hanno la stessa natura e la medesima origine; tutti, redenti
da Cristo godono della stessa vocazione e del medesimo destino divino: è
necessario perciò riconoscere ognor più la fondamentale uguaglianza fra tutti.
Sicuramente, non tutti gli uomini sono uguali per la varia
capacità fisica e per la diversità delle forze intellettuali e morali. Ma ogni
genere di discriminazione circa i diritti fondamentali della persona, sia in
campo sociale che culturale, in ragione del sesso, della razza, del colore,
della condizione sociale, della lingua o religione, deve essere superato ed
eliminato, come contrario al disegno di Dio.
Invero è doloroso constatare che quei diritti fondamentali della
persona non sono ancora e dappertutto garantiti pienamente. Avviene così quando
si nega alla donna la facoltà di scegliere liberamente il marito e di
abbracciare un determinato stato di vita, oppure di accedere a un'educazione e
a una cultura pari a quelle che si ammettono per l'uomo.
In più, benché tra gli uomini vi siano giuste diversità, la uguale
dignità delle persone richiede che si giunga a condizioni di vita più umane e
giuste.
Infatti le disuguaglianze economiche e sociali eccessive tra
membri e tra popoli dell'unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono
contrarie alla giustizia sociale, all'equità, alla dignità della persona umana,
nonché alla pace sociale e internazionale.
Le umane istituzioni, sia private che pubbliche, si sforzino di
mettersi al servizio della dignità e del fine dell'uomo. Nello stesso tempo
combattano strenuamente contro ogni forma di servitù sociale e politica, e
garantiscano i fondamentali diritti degli uomini sotto qualsiasi regime
politico.
Anzi, queste istituzioni si debbono a poco a poco accordare con le
realtà spirituali, le più alte di tutte, anche se talora occorra un tempo
piuttosto lungo per giungere al fine desiderato.
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Prima
lettura
Dal
Libro della Sapienza (1, 13-15; 2,23-24)
Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché
esistano;
le creature del mondo sono portatrici di
salvezza,
in esse non c'è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l'uomo per
l'incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l'invidia del diavolo la morte è
entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le
appartengono.
Salmo responsoriale
Dal
salmo 29
Ritornello: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai
risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su
di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli
inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi
nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per
sempre.
Seconda
lettura
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2Cor 8,7.9.13-15)
Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa,
nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi
abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore
nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste
ricchi per mezzo della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà
voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la
vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro
abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta
scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non
ebbe di meno».
Acclamazione
al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la
morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del
Vangelo. (Cfr. 2Tm1,10)
Alleluia.
Vangelo
Dal
Vangelo secondo Marco (Mc 5,21-43)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo
in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo
il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo
vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta
sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da
dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i
suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di
Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se
riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò
il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della
forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le
mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe
intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno,
per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante,
sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta
la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e
sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del
capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora
il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga:
«Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché
a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero
alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e
urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina
non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese
con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò
dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che
significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e
camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E
raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle
da mangiare.
Sintesi
dell’omelia della Messa della domenicale delle nove
Il Vangelo di oggi è lungo e bello. Ci
presenta due miracoli che non possono essere divisi, perché danno un unico
insegnamento. Quando Gesù cammina e guarisce, ci dà un insegnamento.
Gli antichi israeliti temevano l’impurità
rituale e la sterilità, perché li allontanavano da Dio e dalla sua salvezza.
Una donna con
perdite di sangue doveva abitare lontano dagli altri e non poteva partecipare
alle liturgie. La morte di una bambina di dodici anni le impediva di diventare
madre.
Con i due miracoli raccontati nel brano
evangelico, Gesù ci vuole insegnare che l’importante è rimanere legati a lui.
La morte ci vuole
separare da Dio, ma se, in Gesù, rimaniamo legati a lui, la morte non prevarrà,
ed avremo la vita eterna, la salvezza.
Avvisi
del parroco:
/
Avvisi
di A.C.
Le riunioni infrasettimanali del gruppo parrocchiale
di Azione Cattolica riprenderanno il primo martedì di ottobre, alle 17:30.