Domenica 8-4-18 – 2° Domenica di
Pasqua - Domenica in Albis, dedicata alla Divina Misericordia - Lezionario dell’anno B per le domeniche e le
solennità – – colore liturgico: bianco – 2° settimana del salterio - Letture e sintesi dell’omelia della Messa
prefestiva vespertina – avvisi di A.C.
Osservazioni ambientali: è una bella giornata di sole, adatta per la maratona che questa mattina attraverserà il centro della città. Temperatura: 11°C.
Alla Messa delle nove il gruppo
di A.C. si siede nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando
l’abside.
Buona domenica a tutti
i lettori!
Pillola di Concilio
dalla Costituzione
dogmatica Lumen Gentium - Luce per le genti sulla Chiesa
Disegno salvifico universale del Padre
2. L'eterno Padre, con liberissimo e
arcano disegno di sapienza e di bontà, creò l'universo; decise di elevare gli
uomini alla partecipazione della sua vita divina; dopo la loro caduta in Adamo
non li abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in considerazione
di Cristo redentore, « il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, generato
prima di ogni creatura » (Col 1,15). Tutti infatti quelli che ha scelto, il
Padre fino dall'eternità « li ha distinti e li ha predestinati a essere
conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra
molti fratelli » (Rm 8,29). I credenti in Cristo, li ha voluti chiamare a
formare la santa Chiesa, la quale, già annunciata in figure sino dal principio
del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e
nell'antica Alleanza, stabilita infine « negli ultimi tempi », è stata
manifestata dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine
dei secoli. Allora, infatti, come si legge nei santi Padri, tutti i giusti, a
partire da Adamo, « dal giusto Abele fino all'ultimo eletto », saranno riuniti
presso il Padre nella Chiesa universale.
Missione del Figlio
3. È venuto quindi il Figlio, mandato
dal Padre, il quale ci ha scelti in lui prima della fondazione del mondo e ci
ha predestinati ad essere adottati in figli, perché in lui volle accentrare
tutte le cose (cfr. Ef 1,4-5 e 10). Perciò Cristo, per adempiere la volontà del
Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli e ci ha rivelato il mistero di
lui, e con la sua obbedienza ha operato la redenzione. La Chiesa, ossia il
regno di Cristo già presente in mistero, per la potenza di Dio cresce
visibilmente nel mondo. Questo inizio e questa crescita sono significati dal
sangue e dall'acqua, che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso (cfr.
Gv 19,34), e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte in
croce: « Ed io, quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me » (Gv
12,32). Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro
agnello pasquale, è stato immolato (cfr. 1 Cor 5,7), viene celebrato
sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione. E insieme, col
sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l'unità dei
fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (cfr. 1 Cor 10,17). Tutti gli
uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da
lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti.
Lo Spirito santificatore della Chiesa
4. Compiuta l'opera che il Padre aveva
affidato al Figlio sulla terra (cfr. Gv 17,4), il giorno di Pentecoste fu
inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa e affinché i
credenti avessero così attraverso Cristo accesso al Padre in un solo Spirito
(cfr. Ef 2,18). Questi è lo Spirito che dà la vita, una sorgente di acqua
zampillante fino alla vita eterna (cfr. Gv 4,14; 7,38-39); per mezzo suo il
Padre ridà la vita agli uomini, morti per il peccato, finché un giorno
risusciterà in Cristo i loro corpi mortali (cfr. Rm 8,10-11). Lo Spirito dimora
nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio (cfr. 1 Cor 3,16; 6,19) e
in essi prega e rende testimonianza della loro condizione di figli di Dio per
adozione (cfr. Gal 4,6; Rm 8,15-16 e 26). Egli introduce la Chiesa nella
pienezza della verità (cfr. Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel
ministero, la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e carismatici, la
abbellisce dei suoi frutti (cfr. Ef 4,11-12; 1 Cor 12,4; Gal 5,22). Con la
forza del Vangelo la fa ringiovanire, continuamente la rinnova e la conduce
alla perfetta unione col suo Sposo. Poiché lo Spirito e la sposa dicono al
Signore Gesù: « Vieni » (cfr. Ap 22,17).
Così la Chiesa universale si presenta
come « un popolo che deriva la sua unità dall'unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo » .
Prima lettura
Dagli Atti
degli Apostoli
At 4,32-35
La
moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e
un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva,
ma fra loro tutto era comune.
Con
grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore
Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno
infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li
vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano
ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo
bisogno
Salmo reponsoriale
Dal salmo 66 (67)
Ritornello: Rendete
grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Giovanni
apostolo (1Gv 5,1-6)
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il
Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche
chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo
Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di
Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono
gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è
la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il
Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non
con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà
testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
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Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv
20,19-31)
La sera di quel
giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove
si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e
disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di
nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto
questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui
perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non
saranno perdonati».
Tommaso, uno dei
Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli
altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non
vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei
chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i
discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù,
a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso:
«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel
mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio
Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza
dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in
questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il
Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
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Sintesi dell’omelia della
Messa vespertina del sabato
Il Vangelo ci presenta la
comunità degli apostoli e dei discepoli dopo la morte e resurrezione di Gesù.
Erano in cammino per capire l’annuncio della Pasqua, che anche a noi viene
ripetuto: colui che era morto, era risorto. Avevano difficoltà ad accettare la
realtà di quell’evento.
A volte sembra invece che per noi sia normale
e non la cosa grande che è. Forse è perché non l’abbiamo compreso in tutta la
sua importanza. Ha cambiato la storia, può cambiare la nostra vita.
L’apostolo Tommaso non viene presentato nel brano evangelico per
sbeffeggiarlo: è il prototipo di tutti noi. E’ importante riscoprire quella sua
difficoltà ad accettare la realtà della resurrezione.
Gesù si presenta agli apostoli passando
attraverso porte chiuse. Gli apostoli si erano chiusi per paura. Gesù si
presenta vivo, ma con le ferite della crocifissione, con i segni della morte.
Anche la nostra realtà è così, i segni
della morte sono fra noi. L’apostolo Tommaso volle toccare quelle piaghe e
anche noi vorremmo. Per convincerci che veramente la vita ha sconfitto la morte,
che si può continuare a vivere nonostante la morte.
Come procedere sulla via della comprensione della realtà della
resurrezione? Il Vangelo ci aiuta. I discepoli, dopo la resurrezione, si
riunivano l’Ottavo giorno, il giorno dopo il sabato, a significare una vita
nuova, quella che scaturisce dalla resurrezione. Noi siamo figli della Domenica.
E poi è importante ritornare, anche se
inizialmente non si è riusciti a convincersi. Così come fece l’apostolo
Tommaso. Verrà anche per noi il momento in cui riusciremo ad essere coinvolti
interiormente. Così potremo anche noi iniziare una nuova vita. Noi siamo figli
della vita, della Pasqua, della resurrezione. Dobbiamo essere fermenti di vita.
Sintesi di Mario
Ardigò, per come ha compreso le parole del celebrante
Avvisi di A.C.
- le riunioni infrasettimanale
del gruppo parrocchiale di AC riprenderanno martedì 10-4-18, alle ore 17, in
sala rossa.