Solennità di Tutti i Santi -
1-11-16 – colore liturgico: bianco – salterio: proprio del Tempo -
Letture della Messa e sintesi
dell’omelia della Messa delle nove– avvisi del parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali: temperatura 13°C. Cielo: sereno. A Roma è
una radiosa mattina di fine autunno, di quelle che solo da queste parti si
possono vivere: speriamo che sia come il preannuncio della liberazione dai
disastri del terremoto per tutta l’Italia centrale! Canti della Messa:
ingresso, Beati voi; Offertorio: Benedetto sei tu Signor: Comunione, Gesù per le strade; finale, Camminiamo sulla strada (When the santis go marchin in).
Alla Messa delle nove il
gruppo di A.C. era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando
l’abside.
Buona festa a tutti i lettori!
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La proclamazione delle Beatitudini, nel Discorso della Montagna - litografia di Gustave Doré (1832-1883) |
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Prendersi cura della casa comune: occorre farlo anche informandosi personalmente sui temi del
referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre
Il Paese è atteso per un importante appuntamento, il Referendum sulla
Costituzione. Come sempre, quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi
esercitando la propria sovranità, il nostro invito è di informarsi
personalmente, al fine di avere chiari
tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature
conseguenze.
[dalla prolusione del car. Angelo Bagnasco al Consiglio Episcopale
Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, tenutosi a Roma dal 26 al 28
settembre 2016]
. All’interno di ciascun livello
sociale e tra di essi, si sviluppano le istituzioni che regolano le relazioni
umane. Tutto ciò che le danneggia comporta effetti nocivi, come la perdita
della libertà, l’ingiustizia e la violenza.
[dall’enciclica Laudato si’, del maggio
2015, di papa Francesco, n.142]
Occorre informarsi personalmente sui temi del
referendum costituzionale che si terrà il prossimo 4 dicembre, una domenica.
Su questo blog potete
trovare materiale per iniziare a farlo.
La decisione sulla riforma costituzionale va al di là della politica del
giorno per giorno, della questione di quanto a lungo durerà l’attuale governo:
è in questione la qualità della vita nostra e dei nostri figli e nipoti. E’ un
tema che è affrontato nell’enciclica Laudato si’ e che dunque
mette in gioco anche la nostra fede religiosa. Il disimpegno nell’informarsi e
nel cercare di capire meglio dialogando con gli altri, l’affidarsi
alla pura propaganda, è colpevole e non solo dal punto di vista civico. La
salute delle istituzioni di una società comporta conseguenze per la qualità
della vita umana, per cui è necessario un progresso culturale per arrivare ad
una ecologia sociale, che è necessariamente istituzionale, per
raggiungere progressivamente diverse dimensioni che vanno dal gruppo sociale
primario, la famiglia, fino alla vita internazionale, passando per la comunità
locale e la Nazione: è scritto in quell’enciclica (n.142). Tutto ciò che
danneggia le istituzioni, come può avvenire approvando una riforma
costituzionale imperfetta, comporta potenzialmente effetti nocivi, fino
alla perdita della libertà,
all’ingiustizia e alla violenza. L’ambiente sociale ne viene pregiudicato. Ecco
quindi la necessità, e il dovere morale, di trovare la voglia, il
tempo e gli strumenti per capire bene ciò che è in
decisione, senza affidarsi a tutto ciò che è solo propaganda.
Informarsi personalmente sui
contenuti della recente riforma costituzionale ha a che fare con la politica,
che significa prendersi cura della casa comune, come indicato
nell’enciclica Laudato si’. Richiede uno sforzo, per
andare oltre gli slogan semplicistici che vengono proposti per convincerci a
decidere in un senso o in un altro. Una buona parte di essi non solo semplificano,
ma lo fanno anche arbitrariamente, vale a dire che sono falsi.
Un politico che semplifica in quel modo non è un buon
politico. Chi lo segue non è un buon cittadino. La prima esigenza della
politica è quella della verità, ma quest’ultima va ricercata pazientemente e
conquistata, vagliando realisticamente fatti e affermazioni. E
soprattutto: il buon cittadino non accetta cambiali in bianco dai capi politici.
Gli atteggiamenti fideistici sono l’antitesi della democrazia.
Mario Ardigò
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Pillola di Concilio
[Dalla Costituzione dogmatica sulla Chiesa Luce per le genti, del Concilio Vaticano II (1962-1965)]
Relazioni della
Chiesa celeste con la Chiesa peregrinante
50.
La Chiesa di coloro che camminano sulla terra, riconoscendo benissimo questa
comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della
religione cristiana coltivò con grande pietà la memoria dei defunti e, «poiché
santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti
dai peccati», ha offerto per loro anche suffragi. Che gli apostoli e i martiri
di Cristo, i quali con l'effusione del loro sangue diedero la suprema
testimonianza della fede e della carità, siano con noi strettamente uniti in
Cristo, la Chiesa lo ha sempre creduto; li ha venerati con particolare affetto
insieme con la beata vergine Maria e i santi angeli e ha piamente implorato il
soccorso della loro intercessione. A questi in breve se ne aggiunsero anche
altri, che avevano più da vicino imitata la verginità e la povertà di Cristo e
infine altri, il cui singolare esercizio delle virtù cristiane e le grazie
insigni di Dio raccomandavano alla pia devozione e imitazione dei fedeli.
Il
contemplare infatti la vita di coloro che hanno seguito fedelmente Cristo, è un
motivo in più per sentirsi spinti a ricercare la città futura (cfr. Eb 13,14 e
11,10); nello stesso tempo impariamo la via sicurissima per la quale, tra le
mutevoli cose del mondo e secondo lo stato e la condizione propria di ciascuno,
potremo arrivare alla perfetta unione con Cristo, cioè alla santità. Nella vita
di quelli che, sebbene partecipi della nostra natura umana, sono tuttavia più
perfettamente trasformati nell'immagine di Cristo (cfr. 2 Cor 3,18), Dio
manifesta agli uomini in una viva luce la sua presenza e il suo volto. In loro
è egli stesso che ci parla e ci dà un segno del suo Regno verso il quale,
avendo intorno a noi un tal nugolo di testimoni (cfr. Eb 12,1) e una tale
affermazione della verità del Vangelo, siamo potentemente attirati.
Non
veneriamo però la memoria degli abitanti del cielo solo per il loro esempio, ma
più ancora perché l'unione della Chiesa nello Spirito sia consolidata
dall'esercizio della fraterna carità (cfr. Ef 4,1-6). Poiché, come la cristiana
comunione tra i cristiani della terra ci porta più vicino a Cristo, così la
comunità con i santi ci congiunge a lui, dal quale, come dalla loro fonte e dal
loro capo, promana ogni grazia e la vita dello stesso popolo di Dio. È quindi
sommamente giusto che amiamo questi amici e coeredi di Gesù Cristo, che sono
anche nostri fratelli e insigni benefattori, e che per essi rendiamo le dovute
grazie a Dio, «rivolgiamo loro supplici invocazioni e ricorriamo alle loro
preghiere e al loro potente aiuto per impetrare grazie da Dio mediante il
Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro, il quale solo è il nostro Redentore e
Salvatore ». Infatti ogni nostra vera attestazione di amore fatta ai santi, per
sua natura tende e termina a Cristo, che è « la corona di tutti i santi » e per
lui a Dio, che è mirabile nei suoi santi e in essi è glorificato.
La
nostra unione poi con la Chiesa celeste si attua in maniera nobilissima, poiché
specialmente nella sacra liturgia, nella quale la virtù dello Spirito Santo
agisce su di noi mediante i segni sacramentali, in fraterna esultanza cantiamo
le lodi della divina Maestà tutti, di ogni tribù e lingua, di ogni popolo e
nazione, riscattati col sangue di Cristo (cfr. Ap 5,9) e radunati in un'unica
Chiesa, con un unico canto di lode glorifichiamo Dio uno in tre Persone Perciò
quando celebriamo il sacrificio eucaristico, ci uniamo in sommo grado al culto
della Chiesa celeste, comunicando con essa e venerando la memoria soprattutto
della gloriosa sempre vergine Maria, del beato Giuseppe, dei beati apostoli e
martiri e di tutti i santi.
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LETTURE
BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal
Libro del’Apocalisse (Ap 7,2-4.9-14)
Io, Giovanni , vidi salire
dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran
voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il
mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo
impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che
furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da
ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una
moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo
e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello,
avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano
a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e
all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano
attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono
con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode,
gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei
secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si
rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove
vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che
vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole
candide nel sangue dell’Agnello».
Salmo responsoriale
Dal salmo 23
Ritornello:
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Del Signore è la
terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Seconda
lettura
Dalla prima
lettera di san Giovanni apostolo (1Gv 3,1-3)
Carissimi, vedete quale grande
amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo
realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo
figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che
quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo
così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in
lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro. (Mt 11,28)
Alleluia
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12a)
In quel tempo, vedendo le
folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi
discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della
giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno,
vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per
causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei
cieli».
Sintesi
dell’omelia della Messa delle nove
Oggi celebriamo la solennità di Tutti Santi. È la festa di ciascuno di noi.
Chi sono i santi. La prima lettura ci aiuta a capirlo:
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
Il santo è colui che ha imparato ad amare Dio mediante Gesù. Chi ama Gesù e quindi ama Dio. E lo ama nelle difficoltà della propria vita. Non si lascia distogliere dall’amare Dio nella fatica della propria vita.
Ognuno di noi ha un dovere. Ad esempio quello di essere padre di famiglia, quello che riguarda il lavoro in società. Ogni dovere è faticoso. Teresa di Calcutta sosteneva che se non c’è una fatica da sopportare non è vero dovere. Adempiere i nostri doveri della vita, nonostante comportino una fatica, senza lasciarsi distogliere dall’amare Dio, ma anzi come via per amarlo, è una via di santificazione.
Tra qualche giorno finirà il Giubileo della misericordia, indetto da papa Francesco. Non è però che dobbiamo cessare di essere misericordiosi. L’esercizio della misericordia è una via di santificazione permanente.
Fare della nostra fatica nella vita un modo di amare Dio, e pregare per riuscirci, è la via della nostra santificazione.
Quindi auguri a tutti voi, perché questa di Tutti i santi è la vostra festa.
Sintesi di
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa, per come ha compreso le parole del celebrante.
Avvisi
del parroco:
- le prove
del coro parrocchiale si terranno ogni domenica alle dieci;
- il 2
novembre, Commemorazione dei Defunti, saranno celebrate anche le Messe alle ore dieci e alle ore undici; nel corso
della Messa vespertina si ricorderanno i defunti della parrocchia;
- il
giovedì, dalle ore 16 alle 18, si svolgerà opera di assistenza agli studenti
delle scuole secondarie. E’ gradita la collaborazione di insegnanti, in
particolare di lingue;
- Il
giovedì si terranno catechesi per la Cresima degli adulti; informazioni
potranno essere assunte presso la segreteria parrocchiale;
- il 5
novembre si svolgerà un pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Pompei. Ci
si può ancora prenotare nella segreteria parrocchiale;
- lunedì 7
novembre, dopo la Messa vespertina, inizieranno incontri di preghiera secondo il
metodo carismatico.
Avvisi
di A.C.
- Martedì
2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti, non si terrà la riunione
infrasettimanale del gruppo parrocchiale di AC. Le riunioni riprenderanno da
martedì 8-11-16, alle ore 17, in sala rossa. Proseguiranno le meditazioni sulle
Beatitudini!
- Le
letture bibliche della Messa domenicale del 6-11-16, 32° Domenica del Tempo
Ordinario, saranno: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16 (17); 2Ts 2,16-3,5; Lc 27-38.