Domenica 29 dicembre
2013 – Lezionario dell’anno A per le
domeniche e le solennità – Ottava di Natale – festa della Santa Famiglia di
Gesù, Maria e Giuseppe - salterio: proprio del tempo – colore liturgico: bianco
– Letture e sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Osservazioni ambientali: temperatura 14° C; cielo coperto. Canti: ingresso, Venite fedeli!; Offertorio, Astro del ciel; Comunione, Tu scendi
dalle stelle.
Il gruppo di AC era
nei banchi a sinistra dell'altare, guardando l'abside.
Buona domenica e buon Tempo di Natale a tutti i lettori!
Il presepio nella
chiesa parrocchiale:
Quest'anno il
presepio allestito nella chiesa parrocchiale, vicino alla nuova icona di Sen
Clemente papa, sul lato destro della chiesa guardando l'abside, più o meno a
metà distanza tra l'abside e le porte della chiesa, presenta un'interessante
particolarità, che manifesta in modo molto marcato un ulteriore insegnamento
religioso rispetto ai consueti presepi del genere.
Dunque, guardandolo
di fronte, ci viene presentata, illuminata e con bei dettagli, la scena di un
paese rurale, con la gente intenta nelle sue faccende. Sopra, il cielo
stellato. Ma, ci si chiede, Gesù e la sua famiglia, dove sono? Di solito nei
presepi parrocchiali la Natività ha il posto centrale, ben illuminato e
riconoscibile.
Anch'io, quando
stamattina con mia figlia minore, mi sono avvicinato a quel presepe per scattare
una fotografia da pubblicare sul blog, mi sono chiesto dove fosse la Natività,
non riuscendo a trovarla. Allora si comincia a guardare dentro le casette, ma
non la si trova; c'è solo gente del paese. Si guarda la collina sopra il paese,
ma nulla. Non vi nascondo che all'inizio sono stato un po' contrariato, perché la Messa stava per
cominciare e io non avevo ancora trovato Gesù.
Poi mi sono ricordato
del brano del Vangelo di Luca che dice che Maria aveva posto il bambino nella mangiatoia di
una stalla perché non avevano trovato
posto (Lc 2,7) e della poesia di Guido Gozzano, La
notte santa (la trascrivo in fondo) che piace tanto a mia madre (da bambino, me la
recitava sempre a Natal e che racconta sui tanti rifiuti opposti dagli
albergatori di Betlemme alla Santa Famiglia) e ho cominciato a cercare Gesù e la sua famiglia lontano
da paese e, in effetti, alla fine l'ho trovato, in una nicchia poco illuminata
sull'estrema destra dell'allestimento, ma non sulla parte frontale, invece
girato l'angolo (la foto è sul blog). E, insomma, ho capito che questo è un
presepe fatto apposta per far meditare sul senso del Natale, ricordare le
narrazioni evangeliche sulla Natività e per far cercare Gesù, Giuseppe e Maria
lontano dalle luci del centro città.
Complimenti a chi lo ha ideato!
Prima lettura
Dal libro del Siracide
(Sir 3,2-6.12-14)
Il Signore ha
glorificato il padre al di sopra dei figli e ha stabilito il diritto della
madre sulla prole. Chi onora il padre espia i peccati e li eviterà e la sua
preghiera quotidiana sarà esaudita. Chi onora sua madre è come chi accumula
tesori. Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli e sarà esaudito nel
giorno della sua preghiera. Chi glorifica il padre vivrà a lungo, chi obbedisce
al Signore darà consolazione alla madre. Figlio, soccorri tuo padre nella
vecchiaia, non contristarlo durante la vita. Sii indulgente, anche se perde il
senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore. L'opera buona verso
il padre non sarà dimenticata, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua
casa.
Salmo responsoriale (dal
salmo 127)
Ritornello:
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Seconda lettura
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Colossesi (Col 3,12-21)
Fratelli, scelti da
Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di
umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi
gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un
altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte
queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace
di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un
solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua
ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni
e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque
cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù,
rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Voi, mogli, siate sottomesse ai
mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non
trattate con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto: ciò è gradito
al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si
scoraggino.
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Matteo (Mt 2,13-15.19-23)
I Magi erano appena partiti, quando un
angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Àlzati,
prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti
avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo". Egli si
alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove
rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: "Dall'Egitto ho chiamato mio figlio".
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella
terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il
bambino". Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra
d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto
di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito in sogno, si ritirò nella
regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché
si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: "Sarà chiamato
Nazareno".
Sintesi dell'omelia
della Messa delle nove
Questa domenica la liturgia ci fa
celebrare la festa della Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria.
Il Verbo si fece
carne, venne ad abitare in mezzo a noi e volle crescere in una famiglia come
gli altri esseri umani.
Oggi la famiglia
appare in crisi: su di essa hanno inciso le idee sulla contraccezione,
sull'aborto e sul divorzio. Sembra spesso che si preferisca convivere, invece
che sposarsi formando famiglie stabili. Il valore del matrimonio è riconosciuto
invece con molta forza dalle persone
omosessuali. C'è più incertezza sui ruoli che in una famiglia sono ricoperti
dall'uomo e dalla donna.
Le lettura bibliche
di questa domenica si insegnano l'importanza che nei rapporti familiari ha
l'obbedienza a Dio, alla quale devono essere ispirate le relazioni familiari
specialmente dove comportino obbedienza e sottomissione della propria volontà a
quella altrui. Chi nella famiglia dell'autorità esercita l'autorità non deve
farlo con durezza, ma con amore, senza esasperare coloro che a quell'autorità
sono sottomessi. San Paolo insegna che nell'ubbidienza e nell'amore bisogna
prendere esempio dal modello dell'ubbidienza dovuta al Signore e dall'amore del
Signore per la Chiesa [lettera agli Efesini 5,21-33]. Per imparare a esercitare
rettamente l'autorità in famiglia bisogna aver fatto esperienza dell'obbedienza
ispirata dall'obbedienza al Signore. E occorre continuare ad ascoltare Dio in
ciò che si fa. Solo in questo modo ci si può riuscire e trarne benefici, come
si insegna nella prima lettura.
Nel brano evangelico
ci viene presentato Giuseppe, che nell'esercizio della sua missione che
riguardava Maria e il bambino Gesù, per tre volte riceve in sogno l'ispirazione
divina mediante le prole di un Angelo e obbedisce a ciò che dall'alto gli viene
ordinato di fare (fugge in Egitto con la famiglia, la riporta in Israele, va a
vivere in Galilea, a Nazaret, per evitare la minaccia costituita da Archelao,
figlio di quel re Erode che aveva minacciato al vita del bambino alla sua
nascita.
Nel ricevere oggi
l'Eucaristia riceveremo anche lo Spirito Santo, il quale con la sua voce ci
orienterà a vivere le relazioni familiari secondo la volontà di Dio. Ascoltiamola.
Sintesi di Mario Ardigò, per
come ha inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa
– Roma, Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
- il 31-12-13, ultimo
giorno dell'anno, al termine della Messa vespertina delle ore 18, si canterà il
Te Deum;
-il 1 gennaio le
Messe saranno celebrate con orario festivo: alle ore 8, 9, 10, 11, 12 e 18;
-il 2-1-14 sarà il
primo giovedì del mese: il Santissimo sarà esposto nella chiesa parrocchiale,
dalle ore 10 alle ore 18 per l'adorazione dei fedeli;
-il 3-1-14 sarà il
primo venerdì del mese: verrà portata la Comunione agli ammalati e alle ore 17
si terrà la recita solenne del Rosario animata dal gruppo degli Araldi del
Vangelo;
-sabato 4-1-14, alle
ore 15 i Magi arriveranno nella chiesa parrocchiale per incontrare i bambini.
Il parroco invita i genitori a portare i propri figli piccoli segnalando che
sarà un modo per trasmettere loro la nostra fede;
-la Messa delle ore
18 di domenica 5-1-14 non sarà Messa della domenica, ma Messa della solennità
dell'Epifania del Signore, del giorno seguente (per adempiere al precetto
festivo domenicale bisognerà quindi partecipare ad una delle Messe della
mattina, che saranno celebrate alle ore 8, 9, 10, 11 e 12).
-il 6-1-14, solennità dell'Epifania del Signore, le Messe
saranno celebrate con orario festivo, alle ore 8, 9, 10, 11, 12 e 18.
Avvisi di A.C.:
- le riunioni
infrasettimanali del gruppo parrocchiale di AC riprenderanno il 7-1-14. I soci
sono invitati a preparare una riflessione sulle letture di domenica 12-1-14,
festa del Battesimo del Signore: Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17;
- si segnala il nuovo
sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di Azione Cattolica sulla
formazione;
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e
promuoverne nella società di oggi tutte le potenzialità.
-si segnala il blog curato dal presidente http://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/
La notte santa
di Guido Gozzano
in La poesia del
Natale, Paoline, 1997
«Consolati,
Maria, nel tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei».
Il campanile scocca
lentamente le sei.
«Avete
un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto avete per me e per Giuseppe?»
«Signori,
ce ne duole, è notte di prodigio;
son troppi i
forestieri; le stanze ho piene zeppe».
Il campanile scocca
lentamente le sette.
«Oste
del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io sono così rotto!»
«Tutto
l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto».
Il campanile scocca
lentamente le otto.
«O
voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!"
«S'attende
la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove».
Il campanile scocca
lentamente le nove.
«Ostessa
dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!»
«Ma
fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci…»
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
«Oste
di Cesarea…». «Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame:
non amo la miscela dell'alta e bassa gente".
Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! «Ecco una stalla!». «Avrà posto per due?»
«Che freddo!». «Siamo a sosta».
«Ma quanta neve, quanta!»
«Un po' ci scalderanno
quell'asino e quel bue…»
Maria già trascolora divinamente
affranta…
Il campanile scocca
la Mezzanotte Santa.
E' nato!
Alleluja! Alleluja!
E' nato il Sovrano Bambino.
La notte, che giù fu sì buja,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
E' nato! E' nato il Signore!
E' nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
la notte che già fu sì buia.
E' nato il Sovrano Bambino.
E' nato!
Alleluja! Alleluja!