Domenica 10-11-13
– Lezionario dell’anno C per le
domeniche e le solennità – 32° domenica del Tempo Ordinario – 4° settimana del salterio – colore
liturgico: verde – Letture e sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Osservazioni ambientali: temperatura 23°; cielo poco nuvoloso. Canti: ingresso, Alzo gli occhi verso i monti;
Offertorio, Quando busserò; Comunione, Symbolum 77.
Il gruppo di AC era
nei banchi a sinistra dell'altare, guardando l'abside.
Buona domenica a tutti i lettori!
Prima lettura
Dal secondo libro dei
Maccabei (2Mac 7,1-2,9-14)
In quei giorni, ci fu
il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti
dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite. Uno
di loro, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi o vuoi
sapere da noi? Siamo pronti a moire
piuttosto che trasgredire le leggi dei padri". [E il secondo] giunto
all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita
presente, ma il re dell'universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci
risusciterà a vita nuova ed eterna". Do costui fu torturato il terzo, che
alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le
mani, dicendo dignitosamente: "Dal Cielo ho queste membra e per le sue
leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo". Lo stesso
re e i suoi dignitari riasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non
teneva in nessun conto le torture. Fatto morire anche questo, si misero a
straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva:
"E' preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la
speranza di essere da lui di nuovo risuscitati, ma per te non ci sarà davvero
risurrezione per la vita".
Salmo responsoriale (dal
salmo 16)
Ritornello:
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra no c'è in inganno.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerà il tuo volto,
al risveglio mi sazierà della tua immagine.
Seconda lettura
Dalla seconda lettera
di san Paolo Apostolo ai Tessalonicesi (2Ts 2,16-3,5)
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre
nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e
una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e
parola di bene. Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del
Signore corra e sia glorificata, come lo
è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede
infatti non è di tutti. Ma il Signore è
fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno. Riguardo a voi, abbiamo
questa fiducia nel Signore: che quanto noi
vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i
vostri cuori all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Luca (Lc 20,27-38)
In quel tempo, si
avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi -i quali dicono che non c'è risurrezione- e
gli posero questa domanda: "Maestro, Mosè ci ha prescritto:«Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli,
suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello». Cerano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver
preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e
così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la
donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in
moglie". Gesù rispose loro: "I figli di questo mondo prendono moglie
e prendono marito; ma quelli che sono giudicati della vita futura e della
resurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono
più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della
risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato
anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di
Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe".
Sintesi dell'omelia
della Messa delle nove
Ci avviciniamo alla fine dell'anno
liturgico e la Chiesa ci invita a meditare sulle cose ultime: la morte, il
giudizio e la risurrezione.
La prima lettura e il
brano evangelico sono strettamente collegati: trattano della risurrezione dei
morti. Ricorre il numero sette (sette fratelli nella prima lettura come nel
Vangelo) che nel giudaismo antico indicava pienezza, complettezza (ad esempio:
sette sono i giorni della Creazione, sette i giorni della settimana…).
La fede nella
risurrezione dei morti si affermò nel giudaismo intorno al secondo secolo
dell'era antica. Precedentemente, si riteneva che i morti finissero in un luogo
denominato sheol [pron.sceol], senza giudizio, senza premio o
castigo.
La prima lettura,
tratta dal secondo libro dei Maccabei, narra del caso di giovani fratelli ai
quali, sotto gli occhi della madre, il loro re inflisse torture e la morte per
indurli violare la legge giudaica cibandosi di carni di maiale. Essi
preferirono subire i tormenti e la morte piuttosto che trasgredire la legge del
Cielo. La loro madre li incoraggiava in ciò. Chi tra noi saprebbe fare lo stesso? E quale madre si
comporterebbe, in una situazione analoga come quella madre? I giovani e la
madre resistettero perché erano convinti della risurrezione.
Nel Credo proclamiamo
di aspettare la risurrezione dei morti,
ma siamo sinceri nel dirlo?
Nel brano evangelico
Gesù viene messo alla prova dai
sadducèi, che facevano parte di una corrente del giudaismo antico che non
credeva alla risurrezione dei morti ma era molto attaccata al rispetto della
legge religiosa. Ce ne era una che prescriveva di prendere in moglie la moglie
di un fratello morto senza figli, per garantire una discendenza al morto. La
norma era diretta a mantenere in famiglia i beni del morto. Di chi sarebbe
stata moglie una donna che era stata presa in mogli in successione da sette
fratelli, tutti morti uno dopo l'altro? Gesù giudica privo di senso la
questione e coglie l'occasione per insegnare la fede nella vita futura e nella
risurrezione dei morti: dopo morti saremo figli della risurrezione, figli di
Dio, uguali agli angeli, non ci si sposerà più.
E' la fede nella
risurrezione che, facendoci morire a noi stessi, ci rende capaci di una vita
morale orientata verso Dio. Succede ad esempio nel matrimonio, dove, se si
vuole che il rapporto coniugale duri, bisogna cercare di morire a noi stessi:
lo si può fare confidando nella risurrezione. Altrimenti, se si considera il
proprio utile con i criteri del mondo, le difficoltà possono far finire il
matrimonio dopo un tempo breve rispetto all'impegno preso religiosamente.
Alla fine del brano
evangelico si conferma che Dio può far risorgere i morti perché è Dio dei
viventi, come da lui indicato a Mosè nell'episodio biblico del roveto ardente:
egli, fonte della vita, fa concepire le sterili, come la moglie di Abramo,
Sara, la moglie di Isacco, Rebecca, e
una delle due mogli di Giacobbe, Rachele.
Certamente la fede si
esprime anche in una vita morale, secondo norme. Ma non è l'osservanza di queste norme il fondamento
di tutto. Crediamo nella risurrezione dei morti, crediamo che noi risorgeremo
dalla morte? Questo è l'importante: se poi crediamo in questo, saremo anche
capaci dell'etica che ci proponiamo di seguire.
Sintesi di Mario Ardigò, per
come ha inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa
– Roma, Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
-sul sagrato della
chiesa parrocchiale, i volontari dell'operazione Mato Grosso vendono, secondo una consolidata tradizione, sacchetti
di castagne da loro raccolte. Il ricavato verrà destinato a due volontari in un
altopiano boliviano, che stanno assistendo le popolazione di tre villaggi nella
costruzione di tre acquedotti per portare l'acqua potabile agli abitanti.
Questi ultimi si occuperanno delle opere di scavo, l'organizzazione Mato Grosso della fornitura e
installazione degli impianti;
-sabato 16 novembre,
alle ore 18:00, verrà celebrata una Messa per commemorare i parrocchiani morti in questo anno; è in
corso di distribuzione a domicilio un opuscolo in merito;
Avvisi di A.C.:
-la riunione
infrasettimanale del gruppo di AC si terrà martedì 12-11-13, ore 17:00, nella
solita sala nel corridoio dell'ufficio parrocchiale. I soci sono invitati a
riflettere, presentando poi un proprio pensiero nel corso della riunione, sulle
letture bibliche della Messa del 17-11-13: Ml 3,19-20a; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc
21,5-19);
- si segnala il nuovo
sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di Azione Cattolica sulla
formazione;
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e
promuoverne nella società di oggi tutte le potenzialità.