Il cristianesimo dei cristiani
Mi piace approfondire la storia dei cristianesimi. Ho letto alcuni testi interessanti. Nei tempi di attesa nelle udienze sto dando un’occhiata alla Storia del cristianesimo . L’antichità curata da Giovanni Filoramo e Daniele Menozzi, Laterza 1997, €14,00, purtroppo solo in edizione cartacea (segnalo però in ebook e Kindle Cristianesimo, di Giovanni Filoramo, Laterza 2018, e dello stesso autore e di altri La storia della Chiesa, EDB 2020).
Si tratta di materia che rientra nella formazione dei preti e di alcune delle religiose, ma non della generalità delle persone di fede, almeno tra i cattolici. In genere mi pare che si sia lasciati più o meno al livello del primo catechismo e incoraggiati a una spiritualità più che altro liturgica e devozionale, che talvolta travalica in spiritismo. Questo credo che abbia sicuramente a che fare con il crollo della nostra capacità di influire sullo sviluppo della società in cui siamo immersi.
A volte, addirittura, si mostra di apprezzare una fede bambinesca, appoggiandosi al famoso detto evangelico sull’accogliere l’annuncio del Regno con la fiducia di un bambino. Ma poi l’impegno richiesto per la sequela mi pare tutt’altro che bambinesco. E certamente le narrazioni evangeliche non ci mostrano il Maestro dedicarsi all’insegnamento agli infanti, ma solo verso uomini e donne animati da spirito di conversione, quindi anche da un atteggiamento critico verso come andavano le cose nel loro mondo, a partire da sé stessi.
Non c’è un solo modo di essere persone religiose e la fede dei semplici non deve essere disprezzata, perché il Maestro non la disprezzò. Ma per certe cose, come nel dedicarsi alla riforma sociale, l’essere semplici non basta. E, comunque, una religiosità incapace di distinguere tra mito e fatto, e di trattare il mito per quello che è, mi pare che finisca per essere piuttosto inutile. Nonostante ciò che sostengono i suoi critici, la religione non è solo un immaginario più o meno consolatorio, ma un potente strumento di comprensione della realtà, sempre però che si sia formati a viverla come tale.
La storia dei cristianesimi ci insegna una cosa che dovrebbe essere evidente, quindi risaltare senza doverci pensare tanto sopra, vale a dire che i cristianesimi sono stati fatti dai cristiani, e che quindi sono molto mutati nel corso della loro storia. Conoscere quest’ultima può diventare un’esperienza durissima, addirittura sconvolgente, perché è zeppa di incredibili efferatezze.
Qualche giorno fa in Sicilia si è scoperto un orrendo delitto a sfondo religioso e ci si è chiesti come sia potuto accadere. La storia, però, ci insegna che la tortura e l’assassinio di persone presunte indemoniate sono stati praticati ampiamente, in particolare nel Secondo Millennio, nella nostra Chiesa e in altre confessioni cristiane. Nonostante ciò che a volte superficialmente si predica, le religioni, come qualsiasi altro elemento culturale, possono diventare mortifere, e certamente i cristianesimi lo sono stati, nonostante l’esempio di vita in tutt’altro senso del Maestro, il quale mai ci viene presentato nelle narrazioni evangeliche intento a torturare e ammazzare. Egli infatti dichiarò di essere. venuto per salvare e guarire. Eppure nei cristianesimi si torturò e ammazzò con il conforto della teologia.
Penso che dovremmo sentirci responsabili del male che si fa nella società alla quale partecipiamo, e anche di quello fatto per motivi religiosi. Ma per riuscirci, e per guarire quel male, non è sufficiente un superficiale afflato devozionale. Bisogna sforzarsi di capire.
Affidarsi ai pastori non basta perché essi possono rivelarsi parte del problema. Storicamente si manifestarono anche come gerarchi crudeli e stragisti, fondamentalmente perché, nonostante la ministerialità sacramentale, rimasero pur sempre esseri umani, e questo è quello che crudamente la storia ci rivela. Solo nella propaganda, fatta in mala fede o in condizioni di ignoranza, può apparire diversamente.
Quello che vale per le questioni religiose vale anche per ogni altra manifestazione delle culture umane. Complessivamente i cristianesimi sono passati da fasi di inconcepibile ferocia alla situazione attuale. È stato il frutto delle concezioni democratiche contemporanee che considerano valori importanti la pace e la dignità umana. Ma si tratta di orientamenti dei quali si è data anche una spiegazione religiosa, e certamente l’atteggiamento nei confronti della guerra è radicalmente mutato nella nostra Chiesa rispetto al Medioevo, quando i Papi indissero Crociate stragiste. Ma quei tempi feroci possono tornare, perché, e anche questo si ricava dalla storia, non c’è nulla nelle società umane che sia irreversibile.
I cristiani in ogni epoca hanno declinato un proprio vangelo innestato su quello delle origini, ma in molti aspetti diverso, perché le società in cui occorreva farlo vivere erano cambiate, e molto.
Qual è il nostro?
Mario Ardigó- Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli