Domenica 4-5-14–
Lezionario dell’anno A per le domeniche e le solennità –- 3° Domenica di Pasqua
- salterio: proprio del tempo – colore liturgico: bianco - Letture e sintesi
dell’omelia della Messa delle nove
Osservazioni ambientali: temperatura 19°
C; cielo: nuvoloso; vento. Canti: ingresso, Per
la vita che ci dai; Offertorio, Le
tue mani; Comunione, Symbolum 77.
Il gruppo di AC era nei banchi a
sinistra dell'altare, guardando l'abside.
Buona Domenica
a tutti i lettori!
Prima lettura
Dagli Atti
degli apostoli (At 2,14a.22-23)
Nel giorno di Pentecoste, Pietro con gli
Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: "Uomini d'Israele, ascoltate
queste parole: Gesù di Nàzaret -uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo
di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come
voi sapete bene-, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la
prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete
ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo ai dolori della morte, perché
non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: «Contemplavo
sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non
vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche
la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il
tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi
colmerai di gioia con la tua presenza». Fratelli, mi sia lecito dirvi
francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo
sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli
aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente,
previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: «Questi non fu abbandonato negli
inferi, né la sua carne subì la corruzione». Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato
e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver
ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi
potete vedere e udire".
Salmo responsoriale (dal salmo 16)
Ritornello:
Mostraci,
Signore, il sentiero della vita
Proteggimi, o
Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al
Signore: "Il mio Signore sei tu".
Il Signore è
mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue
mani è la mia vita.
Benedico il
Signore che mi ha dato consiglio;
anche di
notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo
sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia
destra, non potrò vacillare.
Per questo
gioisce il mio cuore
ed esulta la
mia anima;
anche il mio
corpo riposa al sicuro,
perché non
abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai
che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai
il sentiero della vita,
gioia piena
alla tua presenza,
dolcezza
senza fine alla tua destra.
Seconda lettura
Dalla prima lettera di san Pietro
Apostolo (1Pt 1,17-21)
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza
fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete
quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come
argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri,
ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi
tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha
risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la
vostra speranza siano rivolte a Dio.
Vangelo
Dal Vangelo
secondo Luca (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno il primo
della settimana due dei discepoli erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus,
distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di
tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù
in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a
riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che stata
facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di
loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme!
Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che
cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu
profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i
capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui
che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando
queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti;
si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono
venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei
nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma
lui non l'hanno visto". Disse loro:
"Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!
Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella gloria?".
E, cominciando da Mosè e da tutti i
profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando
furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare
più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il
giorno è al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a
tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli
occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un
l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava
con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?". Partirono senza
indugio e fecero ritorno a Gerusalemme,
dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali
dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!". Ed
essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello
spezzare il pane.
Sintesi
dell'omelia della Messa delle nove
Il brano evangelico di oggi ci presenta
la condizione della Chiesa che è anche quella di oggi.
Nel Concilio Vaticano 2° (1962-1965) i quattro più importanti documenti approvati
furono le Costituzioni Dei Verbum, sulla Parola di Dio, Sacrosantum Concilium, sulla liturgia, Lumen Gentium, sulla Chiesa di comunione, e Gaudium et Spes, sulla missione della Chiesa. Per la missione
occorre formarsi nella Parola di Dio e nella liturgia e creare una Chiesa di
comunione, nell'Eucaristia.
Anche nel brano evangelico letto oggi ci viene
presentata la medesima progressione. E' dopo la spiegazione della Parola di Dio
che i discepoli di Èmmaus riconoscono Gesù nell'atto dello spezzare il pane e,
preso coraggio, riprendono la missione.
A
volte sembra che si sottovaluti l'importanza che, nella Messa, ha l'ascolto
della Parola. Sembra che si consideri importante essenzialmente fare la Comunione. Ma prima dello spezzare il pane, c'è lo spezzare la Parola.
I
due discepoli di Èmmaus stavano allontanandosi da Gerusalemme, dopo la morte di
Gesù sulla croce. Discutevano
dell'accaduto. Della morte di Gesù e del fatto che alcune donne non avevano
trovato il suo corpo al sepolcro, ma angeli che avevano affermato che egli era
vivo. Tra i discepoli di Gesù, dopo la sua esecuzione capitale si era diffusa
la paura. Avevano fatto quello a Gesù, che cosa avrebbero fatto ai suoi
seguaci? Anche noi accade di averla, di
avere paura di manifestarci cristiani, addirittura di vergognarci di Gesù, ad
esempio di dire che veniamo a Messa. Gesù si avvicinò a quei discepoli per via
e, intervenendo nei loro discorsi, spiegò loro, in base alla Parola di Dio, che
tutto ciò che era accaduto era stato predetto nelle Scritture, che il Cristo
doveva patire quelle sofferenze per entrare nella sua gloria. Celebrò quindi quella
che possiamo considerare una liturgia della Parola. A quel punto i due discepoli, essendosi
vicini al villaggio a cui erano diretti, chiesero a Gesù, che non avevano
ancora riconosciuto, di rimanere con loro, perché il giorno era al tramonto.
Le strade dell'antica Palestina non erano
illuminate come quelle dei nostri giorni e in più erano percorse da
malintenzionati. Questo spiega perché i discepoli chiesero a Gesù di passare la
notte nel loro villaggio.
Entrati in casa, a tavola Gesù celebrò quella
che ci appare come una liturgia eucaristica, spezzando il pane dopo aver recitato la benedizione. Fu in
quel momento che ai discepoli si aprirono gli occhi e lo riconobbero. Ma Gesù
scomparve alla loro vista.
Allora i discepoli, nonostante fosse notte,
nonostante i pericoli di un viaggio notturno
e del ritorno in quella città, partirono alla volta di Gerusalemme, dove
si riunirono agli Undici apostoli. Lì riceveranno lo Spirito Santo e, senza più
paura, cominceranno la missione della Chiesa nel mondo, annunciando Gesù e il
suo Vangelo.
Negli eventi della morte e resurrezione del
Signore, quella morte ci incolpa. Infatti Gesù morì per i peccati degli uomini
di tutti i tempi. Quindi, poiché anche noi continuiamo a peccare, a fare la
volontà nostra e non quella di Dio, dobbiamo considerarci responsabili della
morte di Gesù. Ma nella resurrezione ci
è data la possibilità di salvezza. Perché Gesù è morto e risorto per salvare
tutti noi dal peccato e dalla morte. La morte è vinta, non esiste più. Questa è
una realtà, ma la nostra carne è debole, ci troviamo sempre quindi, nella
nostra vita, nella condizione dei discepoli di Èmmaus, a dubitare della
risurrezione e della nostra salvezza. Questo ci rende paurosi, nella nostra
vita e nella missione che come Chiesa siamo chiamati a compiere. Dobbiamo
quindi accostarci alla Parola di Dio, alla liturgia e all'Eucaristia per
convincerci della realtà della risurrezione, perché essa cambi la nostra vita e
ci liberi dalla paura della morte, e
invocare la venuta dello Spirito Santo, che ricorderemo liturgicamente a
Pentecoste, per intraprendere la nostra missione nel mondo senza vergognarci di
Cristo, senza paura.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa– Roma,
Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
-le offerte
raccolte nelle Messe di oggi verranno impiegate per sostenere le famiglie in
difficoltà della parrocchia;
-martedì 6
maggio, alle ore 16:30, si riunirà il Gruppo di preghiera di Padre Pio;
-giovedì 8
maggio si fa memoria della Beata Vergine di Pompei. Alle ore 11:30 sarà
recitato il Santo Rosario e alle ore 12:00 al Supplica alla Beata Vergine di
Pompei;
-si segnala il sito WEB della
parrocchia:
Avvisi di
A.C.:
- la riunione infrasettimanale del gruppo parrocchiale
di AC si terrà il 6-5-14, alle ore 17,
nell'aula con accesso dal corridoio dell'ufficio parrocchiale. I soci sono
invitati a preparare una riflessione sulle letture di domenica 11-5-14: At 2,14a.36-41;
Sal 23; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10;
- si segnala
il nuovo sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala
il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di
Azione Cattolica sulla formazione;
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e promuoverne nella società di oggi tutte le
potenzialità.
-si segnala
il blog curato dal presidente http://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/