Domenica
11-5-14– Lezionario dell’anno A per le domeniche e le solennità - 4° Domenica
di Pasqua - salterio: proprio del tempo – colore liturgico: bianco - Letture e
sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Osservazioni ambientali: temperatura 26° C; cielo: nuvoloso. Canti: ingresso, Alzo gli occhi verso i monti; Offertorio, Le tue mani; Comunione, Il
Signore è il mio pastore.
Il gruppo di AC era nei banchi a
sinistra dell'altare, guardando l'abside.
Buona Domenica
a tutti i lettori!
Prima lettura
Dagli Atti
degli apostoli (At 2,14a.36-41)
Nel giorno di Pentecoste. Pietro con gli
Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: "Sappia con certezza
tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che
voi avete crocifisso". All'udire queste cose si sentirono trafiggere il
cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare,
fratelli?". E Pietro disse loro: "Convertitevi e ciascuno di voi si
faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e
riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i
vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore
Dio nostro". Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava:
"Salvatevi da questa generazione perversa!". Allora coloro che
accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa
tremila persone.
Salmo responsoriale (dal salmo 23)
Ritornello:
Il Signore è
il mio pastore: non manco di nulla
Il Signore è
il mio pastore;
non manco di
nulla.
Su pascoli
erbosi mi fa riposare,
ad acque
tranquille mi conduce.
Rinfranca
l'anima mia.
Mi guida per
il giusto cammino
a motivo del
suo nome.
Anche se vado
per una valle oscura,
non temo
alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone
e il tuo vincastro
mi danno
sicurezza.
Davanti a me
tu prepari una mensa
sotto gli
occhi dei miei nemici.
Ungi di olio
il mio capo;
il mio calice
trabocca.
Sì, bontà e
fedeltà mi saranno compagne
tutti i
giorni della mia vita,
abiterò
ancora nella casa del Signore
per lunghi
giorni.
Seconda lettura
Dalla prima lettera di san Pietro
apostolo (1P7 2,20b-25)
Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete
con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti
siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno
nella sua bocca; insultato non rispondeva agli insulti, maltrattato, non
minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli
portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo
più per il peccato, vivessimo nella giustizia; dalle sue piaghe siete stati
guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.
Vangelo
Dal Vangelo
secondo (Gv 10,1-10)
In quel tempo, Gesù disse: "In verità, in
verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi
sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta,
è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua
voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E
quanto ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore
lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno,
ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". Gesù
disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo:
"In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti
coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li
hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato;
entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare,
uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
Sintesi
dell'omelia della Messa delle nove
La 4° domenica del Tempo di Pasqua è detta anche "del Buon
Pastore", dalla lettura evangelica che si fa nelle Messe. Nell'anno A essa
è tratta dai primi dieci versetti del capitolo decimo del Vangelo di Giovanni,
nella quale si riportano detti di Gesù in cui egli utilizza l'immagine del
pastore delle pecore per spiegare il senso della sua venuta. Questo brano segue
quello che narra della guarigione del cieco nato. Quest'ultimo, dopo essere
stato risanato viene sottoposto ad un'inchiesta dai farisei. Alle loro
insistenti domande, ad un certo punto il cieco risanato chiede loro il perché
di quell'indagine e anche se intendessero farsi discepoli Gesù. Ma i farisei, scandalizzati,
gli rispondono di essere discepoli di Mosè e di non sapere chi sia Gesù. Allora
lui si meraviglia che non lo sappiano, loro che dovrebbero essere i pastori del
popolo di Dio. Questo episodio è ambientato a Gerusalemme, nel tempo liturgico
che nell'antico giudaismo era dedicato alla benedizione del Tempo, in cui si
leggevano brani biblici tratti dal capito 34 del Libro di Ezechiele in cui si
profetizza contro i cattivi pastori,
intesi come i capi del popolo di Israele, i quali sfruttano le pecore loro
affidate per fare il proprio interesse, bevendo il loro latte, coprendosi con
la loro lana, ammazzando le più grasse, senza pascolare il gregge, e si
preannuncia che Dio stesso si farà pastore del gregge.
La metafora del gregge per intendere il popolo
di Dio a volte è difficile da intendere nel suo giusto senso, perché noi
associamo all'essere pecora e al farsi pecora
un significato negativo. Per un uomo è considerato disonorevole comportarsi
come le pecore, che seguono docilmente chi le guida. Bisogna però intendere
bene il senso dell'immagine del gregge di pecore usata da Gesù nel brano
evangelico letto oggi. In esso Gesù si
paragona a una porta aperta dal pastore delle pecore. Nel giorno di Pasqua
invece egli era paragonato invece all'agnello offerto in sacrificio per la
salvezza di molti. Nella visione evangelica il buon pastore è dunque colui che,
a differenza dei cattivi pastori che sfruttano le pecore senza pascolarle, dà
la vita per la salvezza del gregge e che, dando la propria vita, apre una
porta, una via di salvezza per le pecore. E' Dio stesso che, in Gesù, ha aperto
quella porta, secondo la visione del profeta Ezechiele. Attraverso Gesù, uniti
a lui, possiamo arrivare al Padre. Gesù, morendo sulla croce ha effuso il suo
Spirito e Dio l'ha riversato su di noi: è la Pentecoste. Con lo spirito di Gesù,
uniti a Gesù e seguendolo, possiamo trovare la porta della salvezza, la via
verso Dio. Non è con le nostre forze, non è osservando la legge che la
troveremo, ma rimanendo uniti a Gesù.
Non sempre noi seguiamo Gesù, il buon pastore.
Ma Dio ci chiama, come un buon pastore, e continua a chiamarci anche se lo
rifiutiamo. Gesù , nel brano evangelico che abbiamo letto, usa l'espressione "io sono", nelle frasi "Io sono la porta" e "Io sono venuto perché abbiano la
vita". "Io sono" è il nome biblico di Dio. e continua a chiamarci anche se lo rifiutiamo.
Questo vuole significare che Dio, in
Gesù, si è fatto pastore per il suo popolo e porta per la sua salvezza.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa– Roma,
Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
-martedì 13 maggio
si fa memoria della Beata Vergine di Fatima, per la cui intercessione crediamo
che si sia potuto edificare la nuova chiesa parrocchiale
-si stanno
raccogliendo le prenotazione per il pellegrinaggio nei luoghi di Padre Pio (Pietrelcina,
S. Giovanni Rotondo, Monte S.Angelo) che si svolgerà nei giorni 2, 3 e 4 giugno
prossimi.
-si segnala il sito WEB della
parrocchia:
Avvisi di
A.C.:
- la riunione infrasettimanale del gruppo parrocchiale
di AC si terrà il 13-5-14, alle ore 17,
nell'aula con accesso dal corridoio dell'ufficio parrocchiale. I soci sono
invitati a preparare una riflessione sulle letture di domenica 18-5-14: At
6,2-7; Sal 33; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12.
- si segnala
il nuovo sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala
il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di
Azione Cattolica sulla formazione;
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e promuoverne nella società di oggi tutte le
potenzialità.
-si segnala
il blog curato dal presidente http://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/