Domenica 15-9-13
– Lezionario dell’anno C per le
domeniche e le solennità – 24° domenica del Tempo Ordinario – 4° settimana del salterio – colore
liturgico: verde – Letture e sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Osservazioni ambientali: temperatura 24 °C. Cielo:
nuvoloso. Canti: ingresso, Alzo gli occhi
verso i monti; Offertorio, Sei grande
Dio; Comunione, Viaggio nella vita.
Il gruppo di AC era nei banchi a sinistra dell'altare, guardando l'abside.
Si richiama l'attenzione dei lettori sul
campo scuola Quelli che troverete
chiamateli che si terrà dal 20 al 22 settembre 2013 presso Fraterna Domus a Sacrofano. Bisogna
prenotare entro il 13 settembre 2013. Ulteriori informazioni si trovano su
precedente post su questo
stesso blog.
Buona domenica a tutti i lettori!
Prima lettura
Dal libro dell'Esodo
(Es 32,7-11.13-14)
In quei giorni, il
Signore disse a Mosè: "Va', scendi,
perché il tuo popolo, che hai fatto uscire
dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi
dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso,
poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:
"Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra
d'Egitto". Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo
popolo, ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si
accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione".
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio e disse: "Perché, Signore, si
accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra
d'Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco,
di Israele, tuoi servi, ai quali ha giurato per te stesso e hai detto: 'Renderò
la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di
cui ho parlato, la darò a tuoi discendenti e la possederanno per sempre'
". Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo
popolo.
Salmo responsoriale (dal
salmo 50)
Ritornello:
Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e
affranto tu, o Dio,
non disprezzi.
Seconda lettura
Dalla prima lettera
di san Paolo apostolo a Timotèo (1 Tm 1,12-17)
Figlio mio, rendo
grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha
giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un
bestemmiatore, un persecutore, un violento. Ma mi è stata usata misericordia,
perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore
nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo
Gesù. Questa parola è degna di fede e di
essere accolta da tutti. Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i
peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto
misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta
quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a queli che avrebbero creduto
in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e
unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Luca (Lc 15, 1-32)
In quel tempo, si
avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei
e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia
con loro". Ed egli disse loro questa parabola: "Chi di voi, se ha
cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in
cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di
gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice
loro: «Rallegratevi con me,
perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta». Io vi dico: così vi sarà gioia nel
cielo per un solo peccatore che si converte, più che novantanove giusti i quali
non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne
perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché
non la trova? E dopo averla trovata, chiame le amiche e le vicine e dice: «Rallegratevi con me, perché ho trovato
la moneta che avevo perduto».
Così, io vi dico, vi è gioia davanti
agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte. Disse ancora: Un uomo
aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: «Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta». Ed egli divise tra loro le sue sostanza. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane,
raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò tutto il
suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia
ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno, Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella
regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto
saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.
Allora ritornò in sé e disse: «Quanti
salariati di mio padre hanno pane in
abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere
chiamato tuo figlio. Trattami come uno de tuoi salariati». Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe
compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio
disse: «Padre, ho peccato verso
il Cielo e davanti a te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio ». Ma il padre disse ai servi: «Presto, portate qui il vestito più
bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi.
Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché
questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato». E cominciarono a
far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino
a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei suoi servi e gli domandò che
cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: «Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello
grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo ». Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a
supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: «Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un
tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei
amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue
sostanza con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso». Gli rispose il padre: «Figlio mio, tu sei sempre con me e
tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo
tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato»".
Sintesi dell'omelia
della Messa delle nove
Il tema del brano evangelico di oggi è
l'atteggiamento di Dio verso coloro che si sono allontanati da lui. Gesù trasse
occasione per dare un insegnamento su questo tema vedendo che, essendo venuti
ad ascoltarlo tutti i pubblicani e i
peccatori, persone di cattiva reputazione, i farisei e gli scribi, gente fedele
che si impegnava ad osservare la legge religiosa, gli mormoravano contro. Le
difficoltà non gli venivano quindi da quelli che erano considerati lontani, da tutti loro, ma da coloro che erano considerati
persone rette, di fede.
Nella lettura
evangelica si racconta di tre parabole di Gesù, la più famosa delle quali è
quella del Padre misericordioso e del figliol prodigo. Sembrano, come
altre parabole di Gesù, tratte dalla vita comune, ma a ben ragionarci su in
realtà non è così. Infatti di solito il pastore non lascia il gregge per andare
a cercare la pecora che si è persa, perché rischierebbe, trovata quella, di
perdere tutte le altre. Così non accade di solito che una donna, per trovare la
moneta smarrita, si dia tanto da fare per trovarla e, rinvenutala, faccia festa
con le amiche e le vicine. E, nella vita comune, di solito le persone non
spartiscono tutti i propri beni tra i figli prima di morire e non accoglie come
il padre della parabola il figlio che li ha sperperati. Ma per Dio è diverso.
Per Dio ciascuno di noi è tanto importante che egli non si rassegna a perderci,
e soprattutto a perderci per sempre; teme di perderci per sempre quando ci allontaniamo da lui. Se una persona si
allontana da Dio sperimenta in terra l'inferno, come talvolta, al contrario, si
riesce a sperimentare in questo mondo un anticipo di paradiso, avvicinandosi a
Dio. Dio allora va a cercare chi si è allontanato e gioisce nel ritrovarlo.
Nella parabola del Padre misericordioso e del figliol prodigo,
il padre, avvistato da lontano il figlio più giovane che tornava a casa dopo
essersene allontanato, va incontro al figlio e organizza una festa per il suo
ritorno, facendo uccidere un vitello grasso. Il figlio maggiore, che gli era
sempre stato vicino e fedele, allora si indigna e osserva di non aver mai
ricevuto nemmeno un capretto per far festa con gli amici. Ma il padre della parabola gli replica che
bisogna rallegrarsi per il figlio tornato alla vita, da perduto che era.
Dio per noi non ha
fatto ammazzare un vitello grasso, ma ha mandato il figlio suo a cercarci: un
lungo viaggio, dal Cielo alla terra e poi sulla Croce. E poi si farà festa tutti insieme. Questo è lo spirito di
Dio: non abbandonare nessuno, andare a cercare tutti coloro che si sono persi. Questo spirito ci viene donato da
Gesù e anche noi non dobbiamo rassegnarci
a perdere nessuno. Come
potremmo, infatti, fare festa sapendo che c'è chi, allontanatosi, si è perso per sempre?
Sintesi di Mario Ardigò, per
come ha inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa
– Roma, Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
-lunedì 16 settembre
non verrà celebrata la Messa delle nove, perché i sacerdoti sono stati convocati
per un incontro a San Giovanni in Laterano.
Avvisi di A.C.:
-le riunioni
infrasettimanali del gruppo di AC riprenderanno il 1 ottobre 2013, ore 17:00,
in sala da individuare;
-dal 20 al 22
settembre 2013 si terrà in Sacrofano, presso Fraterna Domus, il campo scuola dal titolo Quelli che troverete chiamateli. Dettagli su precedente post su questo blog.
- si segnala il nuovo
sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di Azione Cattolica sulla
formazione;
- si segnala il sito WEB Viva il Concilio http://www.vivailconcilio.it/
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e
promuoverne nella società di oggi tutte le potenzialità.