Domenica 30-3-14– Lezionario dell’anno A per le domeniche e le
solennità – 4° Domenica di Quaresima, detta "Laetare"
- 4° settimana del salterio – colore
liturgico: rosaceo o viola - Letture e sintesi dell’omelia della Messa delle
nove
Osservazioni ambientali: temperatura 17C°;
cielo poco nuovoloso. Canti: ingresso, Purificami o Signore; Offertorio, Sei grande Dio; Comunione, Symbolum
77.
Il gruppo di AC era nei banchi a sinistra dell'altare,
guardando l'abside.
Buona domenica a tutti i lettori!
Prima lettura
Dal primo libro di
Samuele (1Sam 16, 1b.4.6-7.10-13)
In quei giorni, il
Signore disse a Samuele: "Riempi d'olio il tuo corno e parti. Ti mando da
Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re".
Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato. Quando fu entrato, egli
vide Eliàb e disse: "Certo, davanti al Signore sta il suo
consacrato!". Il Signore replicò a Samuele: "Non guardare al suo
aspetto né alla sua statura. Io l'ho scartato, perché non conta quello che vede
l'uomo: infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore".
Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a
Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi". Samuele chiese a
Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane
ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge". Samuele disse a
Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli
sia venuto qui". Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con
begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: "Alzati e ungilo: è
lui!". Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi
fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
Salmo responsoriale (dal
salmo 23)
Ritornello:
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla
Il Signore è il mio pastore
non manco di nulla.
Sui pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Seconda lettura
Dalla lettera di San
Paolo apostolo agli Efesini (Ef 5,8-14)
Fratelli, un tempo
eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli
della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e
verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle
opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele
apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da coloro che disobbediscono a
Dio è vergognoso perfino parlarne,
mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto
quello che si manifesta è luce. Per questo è detto: "Svegliati, tu che
dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà".
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Giovanni (Gv 9, 1-41)
In quel tempo, Gesù
passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono:
"Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato
cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché
in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è
giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo,
sono la luce del mondo". Detto questo sputò per terra, fece del fango con
la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Va' a
lavarti nella piscina di Sìloe", che significa "Inviato". Quegli
andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano
visto prima, perché era un mendicante, dicevano: "Non è lui quello che
stava seduto a chiedere l'elemosina?". Alcuni dicevano: "E'
lui"; altri dicevano: "No, ma è uno che gli assomiglia". Ed egli
diceva: "Sono io!". Allora gli domandarono: "In che modo ti sono
stati aperti gli occhi?". Egli rispose: "L'uomo che si chiama Gesù ha
fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: «Va' a Sìloe e làvati!». Io sono andato, mi sono lavato e
ho acquistato la vista". Gli dissero: "Dov'è costui?". Rispose:
"Non lo so". Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era
un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli
occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la
vista. Ed egli disse loro: "Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono
lavato e ci vedo". Allora alcuni
dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il
sabato". Altri invece dicevano: "Come può un peccatore compiere segni
di questo genere?". E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al
cieco: "Tu, che cosa dici di lui dal momento che ti ha aperto gli
occhi?". Egli rispose: "E' un profeta!". Ma i Giudei non
credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista,
finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: "E' questo il vostro
figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?". Sappiamo
che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo
sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a
lui: ha l'età, parlerà lui di sé". Questo dissero i suoi genitori, perché
avevano paura dei Giudei; infatti in Giudei avevano stabilito che, se uno lo
avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo
i suoi genitori dissero: "Ha l'età: chiedetelo a lui!". Allora
chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: "Da' gloria
a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore". Quello rispose:
"Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci
vedo". Allora gli dissero: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto
gli occhi?". Rispose loro: "Ve l'ho già detto e non avete ascoltato;
perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?". Lo insultarono e dissero: "Suo discepolo
sei tu! Noi siamo discepoli di Mosé! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma
costui non sappiamo di dove sia". Rispose loro quell'uomo: "Proprio
questo mi stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.
Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua
volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che
uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non
avrebbe potuto far nulla". Gli replicarono: "Sei tutto nei peccati e
insegni a noi?". E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l'avevano cacciato
fuori; quando lo trovò, gli disse: "Tu, credi nel Figlio dell'uomo?".
Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?". Gli disse
Gesù: "Lo ha visto: è colui che parla con te". Ed egli disse:
"Credo, Signore!". E si
prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: "E' per un giudizio che io sono
venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che
vedono, diventino ciechi". Alcuni dei farisei che erano con lui udirono
queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?". Gesù risposte
loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane".
Sintesi dell'omelia
della Messa delle nove
Con il Vangelo di
questa domenica la Chiesa madre ci nutre per la prossima settimana.
La maggior parte dei
miracoli fatti da Gesù e narrati nei Vangeli sono invocati da persone che
avevano cercato Gesù e glieli avevano chiesti. Non è così per quello del
risanamento del cieco nato.
Anche nel Vangelo
della scorsa settimana, quello in cui si narra dell'incontro tra la donna
samaritana e Gesù, quella donna incontrò Gesù andando al pozzo, come faceva
tutti i giorni. Ella non aveva cercato Gesù. Dall'incontro con Gesù esce non
più abbattuta dalla sua affettività malata, per le molte relazioni irregolari con
i suoi precedenti mariti, perché ha incontrato lo sposo, Gesù, e in lei da
allora scorre l'acqua viva portata da lui, per cui non ha più necessità di
cercare altro di che soddisfare la sua sete.
Gesù e i discepoli,
nel brano evangelico di oggi, incontrano il cieco nato andando per via. Non è
il cieco nato che ha cercato Gesù. Egli se ne sta come sempre seduto a chiedere
l'elemosina. I discepoli interrogano Gesù per sapere se avesse peccato il cieco
o se avessero peccato i suoi genitori, perché quell'uomo perdesse la vista.
Infatti, nella concezione del giudaismo dell'epoca, le malattie erano
considerate un castigo divino per delle colpe. Gesù dice che né il cieco né i
suoi genitori avevano peccato, ma che la cecità sarebbe stata l'occasione per
manifestare le opere di Dio. Quindi risana il cieco nato. Gesù fece questo
miracolo su una persona cha era considerata un colpevole nella società del suo
tempo, pur non avendo fatto del male.
C'è un progresso
nella fede del cieco nato su Gesù. All'inizio, a chi domanda chi lo avesse
risanato, egli dice che è stato l'uomo
che si chiama Gesù. Poi, alla
domanda su chi pensa che sia Gesù, risponde che lo ritiene un profeta. Infine, alla domanda di Gesù, se egli crede nel Figlio
dell'Uomo, titolo che Gesù applica a sé stesso, risponde "Credo, Signore!".
Con il miracolo del
cieco nato il Signore vuole significare che è venuto ad aprirci gli occhi, per
consentirci di guardare al mondo in cui ci viviamo con un altro sguardo, per
vedere, oltre le apparenze, le meraviglie di Dio. Anche noi, ai tempi nostri,
dobbiamo fare attenzione a questo.
I farisei del brano
evangelico sono legati alla legge mosaica. Non credono che il cieco sia stato
realmente cieco, non credono che Gesù sia il Messia, credono che Gesù sia un
peccatore, perché ha fatto un miracolo di sabato, compiendo un'azione vietata
dalla legge mosaica. Per loro la legge è ancora scolpita sulla pietra e non nel
cuore. Gesù è venuto a compiere la legge
facendola scendere nei cuori. E' per questo che insegna che già con uno sguardo
si può compiere adulterio e con un insulto al fratello si può uccidere. Egli è
venuto ad unirsi a noi, nell'Eucaristia, facendoci conoscere le meraviglie di
Dio.
Sintesi di Mario Ardigò, per
come ha inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa
– Roma, Monte Sacro Valli
Le offerte raccolte durante le Messe di questa domenica
saranno destinata al sostegno di Casa
dell'Immacolata, un casa famiglia
per ospitare madri con bambini in difficoltà gestita dall'organizzazione della
Caritas, dove prestano servizio suore francescane.
Avvisi parrocchiali:
-martedì 1-4-14, alle
ore 16:30, si terrà la riunione del Gruppo di preghiera di Padre Pio;
-mercoledì 2-4-14,
alle ore 18:30, nella chiesa parrocchiale, mons. Carmelo Pellegrino terrà una
conferenza sulla recente esortazione di papa Francesco Evangelii Gaudium (=la gioia del
Vangelo);
-giovedì 3-4-14 sarà
il primo giovedì del mese: il Santissimo sarà esposto dalle ore 10:00 alle ore
18 nella chiesa parrocchiale. Alle ore 18 si terrà la Liturgia della Parola che
sarà centrata sulla parole idoli;
-venerdì 4-4-14 sarà
il primo venerdì del mese: sarà portata la Comunione agli ammalati; alle ore 17
si terrà il pio esercizio della Via Crucis.
-si segnala il sito WEB della parrocchia:
Avvisi di A.C.:
- la riunione
infrasettimanale del gruppo parrocchiale di AC si terrà il 1-4-14, alle ore 17,
nell'aula con accesso dal corridoio dell'ufficio parrocchiale. I soci sono
invitati a preparare una riflessione sulle letture di domenica 6-4-14: Ez 37,
12-14; Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45.
- si segnala il nuovo
sito WEB dall'AC diocesana:
www.acroma.it
- si segnala il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di Azione Cattolica sulla
formazione;
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e
promuoverne nella società di oggi tutte le potenzialità.
-si segnala il blog curato dal presidente http://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/