Domenica 14-4-13
- 3° Domenica di Pasqua - - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – salterio: 3° settimana – colore liturgico: bianco – Letture della
Messa - avvisi parrocchiali e di A.C.
Osservazioni
ambientali: temperatura 18° C. Cielo: sereno; è una splendida domenica di
primavera romana. Canti: ingresso, E' la
Pasqua del Signore; Offertorio, Le
tue mani; Comunione, Symbolum
77. Partecipazione: ci siamo
ritrovati in molti, rallegrati dalla bella giornata di sole. Il gruppo di AC
era a destra dell'altare, guardando l'abside.
Nota: dopo la
Comunione è squillata molto forte una soneria musicale di un telefonino. Il
celebrante: "Seguimi! - Ci
chiama!". Così quello che
poteva essere un disturbo è stato argutamente inserito nella liturgia.
Buona Domenica a
tutti!
La statua di San Clemente Papa che ora presidia la sagrestia
Prima lettura
Dagli Atti degli
Apostoli (At 5,27b-32.40b-41)
In quei giorni, il sommo sacerdote
interrogò gli apostoli dicendo: "Non vi avevamo espressamente proibito di
insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro
insegnamento e volte far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo".
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio
invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi
avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come
capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di
questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli
che gli obbediscono". Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro
di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se
ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire
oltraggi per il nome di Gesù.
Salmo responsoriale
Dal salmo 29
Ritornello:
Ti esalterò, Signore, perché mi ha risollevato
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fato risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
ai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Seconda lettura
Dal libro
dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (Ap 5,11-14)
Io, Giovanni, vidi, e
udii voci di molti angeli attorno al
trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di
miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: "L'Agnello, che è
stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione". Tutte le creature nel cielo e sulla terra,
sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che
dicevano: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e
potenza, nel secoli dei secoli". E i quattro esseri viventi dicevano:
"Amen". E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Giovanni(Gv 21,1-19)
In quel tempo, Gesù si manifestò
di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano
insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i
figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado
a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora
uscirono e salirono sulla barca, ma quella notte non presero nulla. Quando già
era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era
Gesù. Gesù disse loro:"Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli
risposero: "No". Allora egli disse loro: "Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a
tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava
disse a Pietro: "E' il Signore!". Simon Pietro, appena udì che era il
Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si
gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la
rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di
metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e
del pane. Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che avete preso
ora". Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena
di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si
squarciò. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei
discepoli osava domandargli: "Chi sei?", perché sapevano bene che era
il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il
pesce. Era la terza volta che Gesù di manifestava ai discepoli, dopo essere
risorto dai morti. Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro:
"Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?". Gli rispose:
"Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse:
"Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo, per la seconda volta:
"Simone, figlio di Giovanni, mi ami?". Gli rispose: "Certo,
Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pascola le mie
pecore". Gli disse per la terza volta: "Simone, figlio di Giovanni,
mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli
domandasse: "Mi vuoi bene?", e gli disse: "Signore, tu conosci
tutto; tu lo sai che ti voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie
pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da
solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, tenderai le tue mani, e un
altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi". Questo disse per indicare
con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse:
"Seguimi".
Sintesi dell'omelia
della Messa delle nove
Con le letture di
oggi la Chiesa madre ci nutre.
Non ci può essere
fede senza obbedienza.
Dobbiamo obbedire a
Dio piuttosto che agli esseri umani, ci insegna la prima lettura della Messa di
oggi. Siamo a Gerusalemme. Gli apostoli sono arrestati perché predicavano Gesù
risorto. Pietro, interrogato dal sommo sacerdote risponde: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli
uomini".
Anche noi spesso,
per conformismo, teniamo troppo alla considerazione degli altri, alla loro approvazione. Ma non
c'è fede senza obbedienza a Dio.
Il Vangelo può
sembrare trattare altri temi, ma non è così.
Gli apostoli erano
tornati al loro lavoro di pescatori di pesci, nel mare di Tiberiade. Ma erano
stati chiamati ad essere pescatori di uomini.
La pesca di pesci non era andata bene quel giorno. Gesù, sulla riva del
lago, disse loro di gettare di gettare di nuovo alla parte destra della barca,
perché avrebbero trovato pesci. Si pensa
che gettare la rete dalla parte destra non fosse consuetudine per dei
pescatori, perché viene più naturale, per chi non è mancino, gettarla sulla
sinistra. Nonostante tutti gli apostoli obbedirono e presero una gran quantità
di pesce. Da questo gli apostoli riconobbero Gesù.
La seconda parte
del brano evangelico ci presenta Gesù che chiede per tre volte a Pietro se lo
ama. Questa domanda ripetuta per tre volte richiama le tre volte in cui Pietro aveva
rinnegato Gesù, nel cortile davanti alla casa del sommo sacerdote. Ma significò anche ricordare a Pietro, che
era tornato alla sua vita di prima, la sua missione, che è sintetizzata nel
pascere le pecorelle del Signore, vale a dire coloro che avevano creduto in
lui. Ma, in questo non si va dove si vuole: non c'è fede senza obbedienza. Si è
come condotti da un altro, verso la via che Dio ci ha aperto e con la veste che
Dio ci ha preparato: con la veste del martirio verso la Croce.
Dio ci accetta per
quello che siamo, con le nostre insufficienze, con le nostre imperfezioni, e,
attraverso le tribolazioni della vita, la Croce, ci conduce alla sua gloria. E'
la via aperta da Gesù, per la quale noi siamo chiamati, nella fede, a seguirlo.
Sintesi di Mario Ardigò, per
come ha inteso le parole del celebrante – Azione Cattolica in San Clemente Papa
– Roma, Monte Sacro Valli
Avvisi parrocchiali:
-oggi alle ore 17,
nel Pratone delle Valli, nei pressi
del mercatino, si svolgerà il secondo incontro della Grande Missione Cittadina organizzata dalla Diocesi di Roma, con la
collaborazione del Cammino
Neocatecumenale, nell'ambito delle iniziative dell'Anno della Fede. Verrà proclamato l'annuncio evangelico (Cristo è morto e risorto per la nostra
salvezza, perché Dio ci ama) e ci sarà una chiamata alla conversione. Tutti
sono invitati a partecipare, possibilmente portando con sé altre persone. Gli
incontri proseguiranno nelle giornata del 21, 28 aprile e 5° maggio. La fede religiosa
può cambiare in meglio il nostro modo di affrontare i problemi e le difficoltà
della nostra vita, donando pace interiore
e un senso alla nostra vita, con le sue gioie e le sue sofferenze, ciò anche se
la religione non promette di farci conseguire magicamente la soluzione di tutti
i nostri guai.
Avvisi di A.C.:
- martedì 16 aprile.
alle ore 17:00, nella sala nel corridoio davanti al Centro di ascolto), si terrà la riunione del gruppo parrocchiale
dell’Azione Cattolica. Gli associati sono invitati a preparare una meditazione sulle lettura di domenica 21 aprile 2013 - 4° del Tempo di Pasqua (At 13,14.43-52; Sal
99; Ap 7,9.14b-17; Gv 10,27-30). Saranno trattati temi relativi all’Anno della Fede, nello stesso spirito che anima la Grande Missione Cittadina di cui sopra,
ma con il metodo che è proprio dell'Azione Cattolica. La parrocchia è un realtà
pluralistica, anche se si agisce sempre con unità di propositi, secondo le
indicazioni del vescovo e del parroco che lo rappresenta qui tra noi.
- si segnala il sito WEB www.parolealtre.it , il nuovo portale di Azione Cattolica sulla
formazione;
- si segnala il sito WEB Viva il Concilio http://www.vivailconcilio.it/
iniziativa
attuata per conoscere la storia, lo spirito e i documenti del Concilio Vaticano
2° (1962-1965) e per scoprirne e
promuoverne nella società di oggi tutte le potenzialità.