Domenica 9 Febbraio
2019 – 5° del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno A per le domeniche e le
solennità – colore liturgico: verde – salterio: 1° settimana -Letture e sintesi
dell’omelia della Messa delle nove - avvisi del parroco e di Azione Cattolica.
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Sunday February 9,
2020 - 3rd Sunday in Ordinary Time - Lectionary of year A for Sundays and
solemnities - liturgical color: green - psaltery: 1st week - Readings and
summary of the homily of Mass on nine o’clock - notices from the parson and
from Catholic Action parish group
Osservazioni ambientali: cielo sereno.
La temperatura ambientale è di 15°C.
Environmental observations: clear sky.
The ambient temperature is 15 ° C.
Canti della Messa delle nove:
Introduzione (Introito), Chiesa di Dio ;
Offertorio, Accogli questi doni ;
Comunione, Symbolum 77; finale, Andate per le strade.
Songs of the nine o'clock Mass:
Introduction (Introit), Church of God;
Offertory, Accept these gifts!;
Communion, Symbolum 77; final, Go in the streets!.
Alla Messa delle nove il gruppo
parrocchiale di Azione Cattolica era nei banchi di sinistra, a
fianco dell’altare, guardando l’abside.
At the nine o'clock Mass the
Catholic Action parish group was on the left banks, next to the altar, looking
at the apse.
Buona domenica e un augurio di pace e
felicità a tutti i lettori!
Good Sunday and best wishes for peace and happiness to all
readers!
Note: after the
Italian text there is the translation in English, done with the help of Google
Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English,
some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have
experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be
understood by those who speak English, in the many national versions of the
world, or who use it as a second or third language. It is the function that in
ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples
corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still
current. The biblical texts in English are taken from
https://www.associationofcatholicpriests.ie , from other Catholic sites in
English and from http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM (The New
American Bible); the texts in english of the documents of
the Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.
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Pillole di Concilio / Council pills
Dalla Costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e la speranza - Gaudium et
spes, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
From the pastoral Constitution on the
Church in the contemporary world Joy and Hope - Gaudium et spes, of
the Second Vatican Council (1962-1965)
92. Il dialogo fra tutti gli uomini
La Chiesa, in forza della missione che ha di illuminare tutto il
mondo con il messaggio evangelico e di radunare in un solo Spirito tutti gli
uomini di qualunque nazione, razza e civiltà, diventa segno di quella
fraternità che permette e rafforza un sincero dialogo.
Ciò esige che innanzitutto nella stessa Chiesa promuoviamo la
mutua stima, il rispetto e la concordia, riconoscendo ogni legittima diversità,
per stabilire un dialogo sempre più fecondo fra tutti coloro che formano
l'unico popolo di Dio, che si tratti dei pastori o degli altri fedeli
cristiani. Sono più forti infatti le cose che uniscono i fedeli che quelle che
li dividono; ci sia unità nelle cose necessarie, libertà nelle cose dubbie e in
tutto carità.
Il nostro pensiero si rivolge contemporaneamente ai fratelli e
alle loro comunità, che non vivono ancora in piena comunione con noi, ma ai
quali siamo uniti nella confessione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
e dal vincolo della carità, memori che l'unità dei cristiani è oggi attesa e
desiderata anche da molti che non credono in Cristo.
Quanto più, in effetti, questa unità crescerà nella verità e
nell'amore, sotto la potente azione dello Spirito Santo, tanto più essa diverrà
per il mondo intero un presagio di unità e di pace. Perciò, unendo le nostre
energie ed utilizzando forme e metodi sempre più adeguati al conseguimento
efficace di così alto fine, nel momento presente, cerchiamo di cooperare
fraternamente, in una conformità al Vangelo ogni giorno maggiore, al servizio
della famiglia umana che è chiamata a diventare in Cristo Gesù la famiglia dei
figli di Dio.
Rivolgiamo anche il nostro pensiero a tutti coloro che credono in
Dio e che conservano nelle loro tradizioni preziosi elementi religiosi ed
umani, augurandoci che un dialogo fiducioso possa condurre tutti noi ad
accettare con fedeltà gli impulsi dello Spirito e a portarli a compimento con
alacrità.
Per quanto ci riguarda, il desiderio di stabilire un dialogo che
sia ispirato dal solo amore della verità e condotto con la opportuna prudenza,
non esclude nessuno: né coloro che hanno il culto di alti valori umani, benché
non ne riconoscano ancora l'autore, né coloro che si oppongono alla Chiesa e la
perseguitano in diverse maniere.
Essendo Dio Padre principio e fine di tutti, siamo tutti chiamati
ad essere fratelli. E perciò, chiamati a una sola e identica vocazione umana e
divina, senza violenza e senza inganno, possiamo e dobbiamo lavorare insieme
alla costruzione del mondo nella vera pace.
92. Dialogue between all men. By virtue of her mission to shed on the whole
world the radiance of the Gospel message, and to unify under one Spirit all men
of whatever nation, race or culture, the Church stands forth as a sign of that
brotherhood which allows honest dialogue and gives it vigor.
Such a mission requires in the first place that we foster within
the Church herself mutual esteem, reverence and harmony, through the full
recognition of lawful diversity. Thus all those who compose the one People of
God, both pastors and the general faithful, can engage in dialogue with ever
abounding fruitfulness. For the bonds which unite the faithful are mightier
than anything dividing them. Hence, let there be unity in what is necessary;
freedom in what is unsettled, and charity in any case.
Our hearts embrace also those brothers and communities not yet
living with us in full communion; to them we are linked nonetheless by our
profession of the Father and the Son and the Holy Spirit, and by the bond of
charity. We do not forget that the unity of Christians is today awaited and
desired by many, too, who do not believe in Christ; for the farther it advances
toward truth and love under the powerful impulse of the Holy Spirit, the more
this unity will be a harbinger of unity and peace for the world at large.
Therefore, by common effort and in ways which are today increasingly appropriate
for seeking this splendid goal effectively, let us take pains to pattern
ourselves after the Gospel more exactly every day, and thus work as brothers in
rendering service to the human family. For, in Christ Jesus this family is
called to the family of the sons of God.
We think cordially too of all who acknowledge God, and who
preserve in their traditions precious elements of religion and humanity. We
want frank conversation to compel us all to receive the impulses of the Spirit
faithfully and to act on them energetically.
For our part, the desire for such dialogue, which can lead to
truth through love alone, excludes no one, though an appropriate measure of
prudence must undoubtedly be exercised. We include those who cultivate
outstanding qualities of the human spirit, but do not yet acknowledge the
Source of these qualities. We include those who oppress the Church and harass
her in manifold ways. Since God the Father is the origin and purpose of all
men, we are all called to be brothers. Therefore, if we have been summoned to
the same destiny, human and divine, we can and we should work together without violence and deceit in order
to build up the world in genuine peace.
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Sintesi breve dei principi
generali desunti dal Documento finale del Sinodo speciale dei Vescovi per la
Regione Panamazzonica (26-10-19)
0. Il Documento finale del Sinodo speciale dei vescovi per la Regione Panamazzonica del
26-10-19 (di seguito indicato come Documento
finale)è un documento di portata eccezionale ed epocale per la nostra
Chiesa, perché disegna un progetto di vera e propria riforma ecclesiale, definita conversione integrale, basato
sui tre principi cardine di dottrina sociale della sinodalità
totale e diffusa, della integrazione
interculturale e della ministerialità di tutti i
fedeli per la cura della casa comune, quindi
per attuare una riforma sociale a livello globale nel senso
dei valori del vangelo, intesa come parte fondamentale della missione ecclesiale.
1. Esiste una realtà
multietnica e multiculturale nelle società del
mondo contemporaneo.
2. Vi sono culture
tradizionali fondate sul principio dell’armonia “buon vivere”, il quale si
realizza pienamente nelle Beatitudini.
3. Gli ambienti naturali
e sociali feriti dagli interessi economici e politici dominanti.
4. Una bioeconomia
innovativa è possibile utilizzando
scienza e tecnologie avanzate.
5. Le migrazioni: la mobilità umana determinata da bisogno e
persecuzione a rivela il volto di Gesù Cristo impoverito e affamato (cfr. Mt 25,35),
espulso e senza tetto ed è un’inedita
sfida politica, sociale ed ecclesiale.
6. L'annuncio di Cristo
si è compiuto spesso in connivenza con i poteri che sfruttavano le risorse e
opprimevano le popolazioni.
7. Vi è necessità di
una conversione integrale per ascoltare il grido della terra e dei
poveri. Una Chiesa incarnata, samaritana, maddalena, mariana, che
soccorre amorevolmente, riconcilia e si riconcilia, genera.
8. Vi è necessità di un atteggiamento di dialogo
aperto, riconoscendo anche la molteplicità degli interlocutori.
9. Per i giovani è necessaria
una pastorale [ La pastorale è
un’attività della Chiesa che consiste nell’introdurre, formare, sorreggere e
indirizzare nella vita di fede] sempre in divenire, incentrata
su Gesù Cristo e sul suo progetto, dialogica e integrale,
impegnata in tutte le realtà giovanili esistenti sul territorio, compagna
nell’ascolto, che accoglie i giovani e cammina con loro, soprattutto
nelle periferie.
10. La crescita accelerata delle metropoli
è accompagnata dalla proliferazione di periferie urbane. Le famiglie spesso
soffrono per la povertà, alloggi precari, mancanza di lavoro, aumento del
consumo di droghe e alcol, discriminazione e suicidio infantile, mancanza di
dialogo fra le generazioni. Sviluppo di nuovi tipi di famiglie: famiglie
monoparentali sotto la responsabilità delle donne, aumento delle famiglie
separate, unioni libere e famiglie allargate, diminuzione dei matrimoni
istituzionali. Necessità di difendere il diritto di tutte le persone alla città.
Le Comunità di base come fondamento
pastorale di molte parrocchie.
11. Vi è necessità di una conversione culturale
per andare incontro agli altri e imparare da loro. La fede come sfida in divenire. Includere tutti. I
popoli originari e quelli che sono arrivati più tardi e hanno forgiato la loro
identità nella convivenza, sono portatori di valori culturali in cui scopriamo
i semi del Verbo.
12. L'avidità per la
terra è alla radice dei conflitti che portano all'etnocidio. La Chiesa si
impegna a essere alleata dei popoli per denunciare gli attentati contro la vita
delle comunità locali, i progetti che incidono sull’ambiente, la mancanza di
demarcazione dei loro territori, nonché il modello economico di sviluppo
predatorio ed ecocida. La Chiesa promuove la salvezza integrale
della persona umana.
13. L’Inculturazione
va vista come incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone ("ciò che non
si assume non è redento", Sant'Ireneo) e allo stesso tempo l'introduzione
di queste culture nella vita della Chiesa. In questo processo i popoli sono
protagonisti e accompagnati dai loro agenti pastorali e dai loro pastori. Laici
storicamente protagonisti della pietà popolare non clericalizzata.
14. Occorre ripudiare
l’evangelizzazione colonialista e il proselitismo. Riconoscere i germi del
Verbo già presenti nelle culture Evangelizzazione come l'annuncio inculturato
che genera processi di interculturalità, processi che promuovono la vita della
Chiesa con un'identità e un volto dei popoli in cui vive.
15. Occorre promuovere
l’educazione di base e l’educazione sanitaria preventiva. Educare alla
solidarietà, nella consapevolezza di un’origine comune di di un futuro
condiviso da tutti.
16. La conversione ecologica integrale significa
prendersi cura della casa comune.
L'ecologia e la giustizia sociale sono intrinsecamente unite. Un vero approccio ecologico diventa
sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle
discussioni sull'ambiente. L'ecologia integrale non è una via in più che la
Chiesa può scegliere di fronte al futuro in questo territorio, è piuttosto
l'unica via possibile, perché non c'è nessun'altro cammino praticabile per
salvare la Terra. Per i cristiani, l'interesse e la preoccupazione per la
promozione e il rispetto dei diritti umani, sia individuali che collettivi, non
è facoltativo. La civiltà richiede energia, ma l'uso dell'energia non deve
distruggere la civiltà! Cercare modelli economici alternativi, più sostenibili,
più amichevoli nei riguardi della natura, con un solido sostegno spirituale. Il
nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile deve essere socialmente inclusivo.
Sostenere una cultura di pace e rispetto – non di violenza e violazione – e
un'economia incentrata sulla persona che si prenda cura anche della natura. Divenire alleati delle comunità locali protagoniste della cura, protezione e difesa
dei diritti dei popoli e dei diritti della natura in questa regione sono le
stesse comunità locali. La biopirateria è una forma di violenza.
Ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) e di
altri gas legati al cambiamento climatico. Le nuove energie pulite
contribuiranno a promuovere la salute. Dobbiamo lavorare insieme affinché il
diritto fondamentale di accesso all'acqua pulita sia rispettato nel territorio.
17. E’ necessaria una
profonda conversione personale, sociale e strutturale. La Chiesa deve disimparare, imparare e reimparare per
superare ogni tendenza ad assumere modelli colonizzatori che hanno causato
danni in passato. Abbracciare una spiritualità di ecologia integrale, per
promuovere la cura del creato. Definiamo il peccato
ecologico come un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la
comunità e l'ambiente: si manifesta in atti e abitudini di inquinamento e
distruzione dell'armonia dell'ambiente, in trasgressioni contro i principi di
interdipendenza e nella rottura delle reti di solidarietà tra le creature e in azioni contro la virtù della giustizia.
Occorre: attuare la promozione dell'ecologia
integrale a livello parrocchiale e in ciascuna giurisdizione ecclesiastica;
adottare abitudini responsabili che rispettino e valorizzino i popoli della
Terra, le loro tradizioni e la loro saggezza; ridurre la nostra dipendenza dai
combustibili fossili e l'uso della plastica, modificando le nostre abitudini alimentari
(consumo eccessivo di carne e pesce/frutti di mare) mediante stili di vita più
sobri; promuovere l'educazione all'ecologia integrale a tutti i livelli;
promuovere nuovi modelli economici e iniziative che favoriscano una qualità di
vita sostenibile.
18. La Chiesa ha bisogno
di una conversione sinodale.
Cerchiamo nuovi cammini ecclesiali, soprattutto nella ministerialità e
sacramentalità della Chiesa. La sinodalità fu il modo di essere della Chiesa
primitiva e deve essere il nostro. La
sinodalità caratterizza la Chiesa intesa come Popolo di Dio, nell’eguaglianza e nella comune dignità a fronte
della diversità di ministeri, carismi e servizi. È necessario rafforzare una
cultura di dialogo, di ascolto reciproco, di discernimento spirituale, di
consenso per giungere a decisioni comuni, promuovendo la corresponsabilità
nella vita della Chiesa in uno spirito di servizio e superando il clericalismo
e le imposizioni arbitrarie. Il discernimento comunitario permette di scoprire
la chiamata che Dio fa sentire in ogni determinata situazione storica. La
sinodalità segna uno stile di vivere la comunione e la partecipazione nelle
Chiese locali che si caratterizza per il rispetto della dignità e
dell'uguaglianza di tutti i battezzati e le battezzate, la complementarietà dei
carismi e dei ministeri, il piacere di riunirsi in assemblea per discernere
insieme la voce dello Spirito: uno
stile sinodale di vita e di lavoro, prestando particolare attenzione
all'effettiva partecipazione dei laici al discernimento e alla presa di
decisioni, rafforzando la partecipazione delle donne. La Chiesa, Popolo di Dio
inserito tra i popoli, ha la bellezza di un volto pluriforme perché si radica
in molte culture diverse.
19. Chiesa ministeriale e nuovi ministeri: I laici sono i fedeli che, con il battesimo sono stati
incorporati a Cristo, costituiti così in popolo di Dio e, in modo proprio, resi
partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, per cui
esercitano il loro ruolo nella missione propria di tutto il popolo cristiano,
nella Chiesa e nel mondo. La Chiesa, in vista di una società giusta e solidale
nella cura della casa comune, vuole
fare dei laici attori privilegiati. Per la Chiesa è urgente che si promuovano e
si conferiscano ministeri a uomini e donne in modo equo. . È la Chiesa degli
uomini e delle donne battezzati che dobbiamo consolidare promuovendo la
ministerialità e, soprattutto, la consapevolezza della dignità battesimale. La
Chiesa vuole allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella
Chiesa: occorre che la voce delle donne sia ascoltata, che siano consultate e
partecipino alle prese di decisioni e, in questo modo, possano contribuire con
la loro sensibilità alla sinodalità ecclesiale, rafforzando la sua
partecipazione nei consigli pastorali delle parrocchie e delle diocesi, come
anche nelle istanze di governo, riconoscendo la ministerialità che Gesù ha
riservato alle donne e, quindi, assicurando il loro posto negli spazi di
leadership e nelle loro competenze specifiche. Chiediamo la revisione del Motu
Proprio Ministeria quædam di San Paolo 6°, affinché anche donne adeguatamente formate e preparate
possano ricevere i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato, tra gli altri
che possono essere svolti, e che venga
creato il ministero istituito di donna dirigente di comunità. Da più parti
è stata avanzata la richiesta del diaconato permanente per le donne, che è
ancora in fase di studio. Per la Chiesa, è urgente la promozione, la formazione
e il sostegno ai diaconi permanenti a causa dell'importanza di questo ministero
nella comunità: il diaconato oggi deve anche promuovere l'ecologia integrale,
lo sviluppo umano, la pastorale sociale, il servizio a chi si trova in
condizioni di vulnerabilità e povertà. È auspicabile che anche la moglie ed i
figli partecipino al processo di formazione del diacono permanente. Esiste un
diritto della comunità alla celebrazione dell’Eucaristia, il quale deriva
dall'essenza dell'Eucaristia e dal suo posto nell'economia di salvezza:
l'Eucaristia infatti contiene tutto il bene spirituale della Chiesa; è la fonte
e il culmine di ogni evangelizzazione. Essa è anche è il punto di partenza: di
incontro, di riconciliazione, di apprendimento e catechesi, di crescita
comunitaria. La disciplina del celibato non è richiesta dalla natura stessa del
sacerdozio, sebbene vi sia per molte ragioni un rapporto di convenienza con
esso. Si propone che l’autorità competente stabilisca criteri e disposizioni
per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, i quali,
pur avendo una famiglia legittimamente costituita e stabile, abbiano un
diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il
presbiterato al fine di sostenere la vita della comunità cristiana attraverso
la predicazione della Parola e la celebrazione dei Sacramenti.
20. E’
necessario riprogettare il modo in cui sono organizzate le Chiese
locali. È urgente articolare spazi sinodali,
generare reti di sostegno solidale e superare le frontiere che la
geografia impone e costruire ponti che uniscano. La Chiesa sta sviluppando una
rinnovata comprensione della sinodalità su scala regionale.
21. Dobbiamo dare una
risposta autenticamente cattolica alla richiesta delle comunità locali di
adattare la liturgia valorizzando la cosmovisione, le tradizioni, i simboli e i
riti originali che includano la dimensione trascendente, comunitaria ed
ecologica.
Brief summary of the general principles derived from the final
document of the Special Synod of Bishops for the Pan-Amazon Region (October 26,
2019)
0. The final Document
of the Special Synod of Bishops for the Pan-Amazon Region of 26-10-19
(hereinafter referred to as the Final Document) is an exceptional and epochal
document for our Church, because it draws a real reform project ecclesial,
defined integral conversion, based on the three cardinal principles of social
doctrine of total and widespread synodality, intercultural integration and
ministeriality of all the faithful for the care of the common home, therefore
to implement a social reform at a global level in the sense of values of the
gospel, understood as a fundamental part of the ecclesial mission.
1. There is a
multiethnic and multicultural reality in the societies of the contemporary
world.
2. There are
traditional cultures founded on the principle of "good living"
harmony, which is fully realized in the Beatitudes.
3. The natural and
social environments wounded by the dominant economic and political interests.
4. An innovative
bioeconomy is possible using advanced science and technologies.
5. Migrations: human
mobility determined by need and persecution reveals the face of Jesus Christ
impoverished and hungry (cf. Mt 25.35), expelled and homeless and is an
unprecedented political, social and ecclesial challenge.
6. The proclamation
of Christ was often accomplished in connivance with the powers that exploited
resources and oppressed the populations.
7. There is a need
for an integral conversion to listen to the cry of the earth and the poor. An
incarnate, Samaritan, Magdalene, Marian Church that lovingly helps, reconciles
and reconciles, generates.
8. There is a need
for an attitude of open dialogue, also recognizing the multiplicity of
interlocutors.
9. For young people a
pastoral care is needed [Pastoral care is an activity of the Church which
consists in introducing, forming, supporting and directing in the life of
faith] always in the making, focused on Jesus Christ and his project,
dialogical and integral , engaged in all the youth realities existing in the
area, companion in listening, which welcomes young people and walks with them,
especially in the suburbs.
10. The accelerated
growth of metropolises is accompanied by the proliferation of urban suburbs.
Families often suffer from poverty, precarious housing, lack of work, increased
consumption of drugs and alcohol, discrimination and child suicide, lack of
dialogue between generations. Development of new types of families:
single-parent families under the responsibility of women, increase in separate
families, free unions and extended families, decrease in institutional
marriages. Need to defend the right of all people to the city. The basic
communities as the pastoral foundation of many parishes.
11. There is a need
for cultural conversion to meet others and learn from them. Faith as a
challenge in the making. Include everyone. The original peoples and those who
arrived later and forged their identity in coexistence are bearers of cultural
values in which we discover the seeds of the Word.
12. Greed for the
earth is at the root of the conflicts that lead to ethnocide. The Church is
committed to being an ally of peoples to denounce the attacks against the life
of local communities, the projects that affect the environment, the lack of
demarcation of their territories, as well as the economic model of predatory
and ecocidal development. The Church promotes the integral salvation of the
human person.
13. Inculturation must
be seen as the incarnation of the Gospel in indigenous cultures ("what is
not assumed is not redeemed", Saint Irenaeus) and at the same time the
introduction of these cultures into the life of the Church. In this process
peoples are protagonists and accompanied by their pastoral agents and their
pastors. Secular historically protagonists of non-clericalized popular piety.
14. Colonialist evangelization
and proselytism should be repudiated. Recognize the germs of the Word already
present in cultures Evangelization as the inculturated proclamation that
generates intercultural processes, processes that promote the life of the
Church with an identity and a face of the peoples in which it lives.
15. Basic education
and preventive health education must be promoted. Educating for solidarity, in
the awareness of a common origin of a future shared by all.
16. Integral
ecological conversion means taking care of the common home. Ecology and social
justice are intrinsically united. A true ecological approach always becomes a
social approach, which must integrate justice into environmental discussions.
Integral ecology is not one more way that the Church can choose in the face of
the future in this territory, it is rather the only possible way, because there
is no other viable path to save the Earth. For Christians, interest and concern
for the promotion and respect of human rights, both individual and collective,
is not optional. Civilization requires energy, but the use of energy must not
destroy civilization! Look for alternative economic models, more sustainable,
more friendly towards nature, with solid spiritual support. The new paradigm of
sustainable development must be socially inclusive. Support a culture of peace
and respect - not of violence and violation - and an economy focused on the
person who also takes care of nature. Becoming allies of the local communities
protagonists of the care, protection and defense of the rights of peoples and
of the rights of nature in this region are the local communities themselves.
Biopiracy is a form of violence. Drastically reduce carbon dioxide (CO2) and
other gases related to climate change. The new clean energies will help promote
health. We must work together to ensure that the fundamental right of access to
clean water is respected in the territory.
17. A deep personal,
social and structural conversion is necessary. The Church must unlearn, learn
and re-learn to overcome any tendency to take on colonizing models that have
caused damage in the past. Embrace a spirituality of integral ecology, to
promote the care of creation. We define ecological sin as an action or omission
against God, against one's neighbor, the community and the environment: it
manifests itself in acts and habits of pollution and destruction of the harmony
of the environment, in transgressions against the principles of interdependence
and in the breaking of the networks of solidarity between creatures and in
actions against the virtue of justice. It is necessary: to implement the
promotion of integral ecology at parochial level and in each ecclesiastical
jurisdiction; adopt responsible habits that respect and value the peoples of
the Earth, their traditions and their wisdom; reduce our dependence on fossil
fuels and the use of plastic, changing our eating habits (excessive consumption
of meat and fish / seafood) through more sober lifestyles; promote education in
integral ecology at all levels; promote new economic models and initiatives
that promote a sustainable quality of life.
18. The Church needs a
synodal conversion. We are looking for new ecclesial paths, especially in the
ministeriality and sacramentality of the Church. Synodality was the way of
being of the early Church and it must be ours. Synodality characterizes the
Church understood as the People of God, in equality and common dignity in the
face of the diversity of ministries, charisms and services. It is necessary to
strengthen a culture of dialogue, of mutual listening, of spiritual
discernment, of consensus in order to reach common decisions, promoting
co-responsibility in the life of the Church in a spirit of service and
overcoming clericalism and arbitrary impositions. Community discernment allows
us to discover the call that God makes heard in every given historical
situation. Synodality marks a style of living communion and participation in
local Churches which is characterized by respect for the dignity and equality
of all the baptized and baptized, the complementarity of the charisms and
ministries, the pleasure of meeting in assembly for discerning together the
voice of the Spirit: a synodal style of life and work, paying particular
attention to the effective participation of the laity in discernment and
decision making, strengthening the participation of women. The Church, the
People of God inserted among peoples, has the beauty of a multifaceted face
because it is rooted in many different cultures.
19. Ministerial Church
and new ministries: The laity are the faithful who, through baptism, have been
incorporated into Christ, thus constituted in the people of God and, in their
own way, made partakers of the priestly, prophetic and royal office of Christ,
for to which they exercise their role in the mission proper to the whole
Christian people, in the Church and in the world. In view of a just and
supportive society in the care of the common home, the Church wants to make lay
privileged actors. It is urgent for the Church to promote and give ministries
to men and women fairly. . It is the Church of baptized men and women that we
must consolidate by promoting ministeriality and, above all, awareness of
baptismal dignity. The Church wants to widen the spaces for a more incisive female
presence in the Church: the voice of women must be listened to, consulted and
participate in decision-making and, in this way, can contribute with their
sensitivity to ecclesial synodality, strengthening his participation in the
pastoral councils of parishes and dioceses, as well as in government bodies,
recognizing the ministeriality that Jesus has reserved for women and,
therefore, ensuring their place in the spaces of leadership and in their
specific competences. We ask for the revision of the Motu Proprio Ministeria
quædam of San Paolo 6 °, so that even properly trained and prepared women can
receive the ministries of the Lectorate and the Acolyte, among others that can
be carried out, and that the established ministry of female director is created
of community. The request of the permanent diaconate for women, which is still
under study, has been raised from various quarters. For the Church, the
promotion, formation and support of permanent deacons is urgent because of the
importance of this ministry in the community: the diaconate today must also
promote integral ecology, human development, social pastoral care, service to
those who find themselves in conditions of vulnerability and poverty. It is
desirable that the wife and children also participate in the process of forming
the permanent deacon. There is a community right to celebrate the Eucharist,
which derives from the essence of the Eucharist and its place in the economy of
salvation: the Eucharist in fact contains all the spiritual good of the Church;
it is the source and summit of all evangelization. It is also the starting
point: of meeting, of reconciliation, of learning and catechesis, of community
growth. The discipline of celibacy is not required by the very nature of the
priesthood, although there is a relationship of convenience with many reasons.
It is proposed that the competent authority establish criteria and provisions
for ordaining suitable and recognized men of the community as priests, who,
despite having a legitimately established and stable family, have a permanent
fruitful diaconate and receive adequate training for the priest in order to
support the life of the Christian community through preaching the Word and
celebrating the sacraments.
20. It is necessary to
redesign the way the local Churches are organized. It is urgent to articulate
synodal spaces, generate supportive networks and overcome the frontiers that
geography imposes and build bridges that unite. The Church is developing a
renewed understanding of synodality on a regional scale.
21. We must give an
authentically Catholic response to the request of local communities to adapt
the liturgy by enhancing the original cosmovision, traditions, symbols and
rites which include the transcendent, community and ecological dimension.
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Letture bibliche della Messa -
Biblical readings of the Mass
Prima lettura
Dal libro del profeta
Isaia (Is 58, 7-10)
From the book of the prophet Isaiah ( Isa 58:7-10)
Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza
tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come
l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti
risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà:
“Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua
luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».
[What is a fast day acceptable
to the Lord?] Is it not to share your bread with the hungry and bring the homeless
poor into your house; when you see the naked, to cover them and not to hide
yourself from your own kin? Then your light shall break forth like the dawn and
your healing shall spring up quickly; your vindicator shall go before you, the
glory of the Lord shall be your rear guard. Then you shall call and the Lord
will answer; you shall cry for help and he will say, Here I am. If you remove
the yoke from among you, the pointing of the finger, the speaking of evil, if
you offer your food to the hungry and satisfy the needs of the afflicted, then
your light shall rise in the darkness and your gloom be like the noonday.
Salmo responsoriale
Dal salmo 111
Responsorial psalm
From the psalm 111
Ritornello / Response:
Il giusto risplende come luce
A light rises
in the darkness for the upright
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini
retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in
prestito,
amministra i suoi beni con
giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel
Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella
gloria.
They are a light in the
darkness for the upright:
they are generous, merciful and just.
The good person takes pity and lends,
they behave themselves with honour.
The just person will never
waver:
they will be remembered for ever.
They have no fear of evil news;
with a firm heart they trust in the Lord.
With a steadfast heart they
will not fear;
open-handed, they give to the poor;
their justice stands firm for ever.
Their heads will be raised in glory.
Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai
Corinzi (1Cor 2,1-5)
Second reading
From the first letter of
St. Paul the Apostle to the Corinthians (1Cor
2:1-5)
Io, fratelli,
quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con
l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere
altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a
voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia
predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla
manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non
fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
When I came to you, brethren, I did not
come proclaiming to you the testimony of God in lofty words or wisdom. For I
decided to know nothing among you except Jesus Christ and him crucified. And I
was with you in weakness and in much fear and trembling; 4 and my speech and my
message were not in plausible words of wisdom, but in demonstration of the
Spirit and of power, that your faith might not rest in the wisdom of men but in
the power of God.
Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the Gospel
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il
Signore;
chi segue me avrà la luce della vita. (Cfr. Gv
8,12)
am the light of the world, says the Lord;
those who follow me will have the light of life. (See Jn 8:12)
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)
Gospel
From the Gospel according to Matthew
(Matt 5:12-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il
sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà
salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Jesus said to his disciples,
“You are the salt of the
earth; but if salt has lost its taste, how can its saltiness be restored? It is
no longer good for anything, but is thrown out and trampled under foot. “You
are the light of the world. A city built on a hill cannot be hid. No one after
lighting a lamp puts it under the bushel basket, but on the lamp-stand and it
gives light to all in the house. In the same way, let your light shine before
others, so that they may see your good works and give glory to your Father in
heaven.”
Sintesi dell’omelia della Messa delle
nove
Summary of the homily of the Mass at
nine o’clock
Il brano evangelico proclamato oggi è molto
noto. Parla del sale e della luce. Nell’antichità
il sale era molto prezioso: serviva anche per conservare gli alimenti. La luce
è indispensabile alla vita, ma duemila anni fa non c’era l’energia elettrica e
non ce n’erano tutte le fonti articiali che oggi abbiamo.
Proseguendo il discorso sulle Beatitudini, Gesù esortò ad essere sale
e luce per il mondo, vale a dire a non disattendere gli impegni della nostra
fede. Disse “Siete”, non “siete stati”
o “sarete”. Lo siamo già. Questo però
non ci deve inorgoglire, perché possiamo esserlo se e nella misura in cui ci
mettiamo al seguito di Gesù. E’ lui che ci rende preziosi per il mondo intorno.
E lo siamo se andiamo tra gli altri a portare Gesù. La fede non va vissuta
individualmente, ma richiede di andare verso gli altri per includerli.
Dunque chiediamoci se siamo ancora sale e luce per gli altri. Proponiamoci
di esserlo sempre e sempre meglio.
The Gospel passage proclaimed today is
well known. Talk about salt and light. In ancient times, salt was very
precious: it was also used to store food. Light is essential to life, but two
thousand years ago there was no electricity and there were not all the arctic
sources that we have today.
Continuing the discourse on the
Beatitudes, Jesus exhorted to be salt and light for the world, that is to say
not to disregard the commitments of our faith. He said "You are", you
have not "been" or "will be". We already are. However, this
should not make us proud, because we can be if and to the extent that we follow
Jesus. It is he who makes us precious for the world around us. And we are if we
go among others to bring Jesus. Faith should not be lived individually, but
requires us to go to others to include them.
So let's ask ourselves if
we are still salt and light for others. We aim to always be better and better.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
compreso le parole del celebrante.
Summary of Mario Ardigò, as how he
understood the words of the celebrant.
Avvisi del parroco / Notices from the parson
/
Avvisi di Azione Cattolica: / Catholic Action Notices:
Riunione
infrasettimanale del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica: martedì 11
febbraio 2019, alle ore 17 in sala rossa. Continueremo la meditazione
sulle opere di misericordia con quella di "Vestire gli ignudi ".
Midweek meeting of the Catholic Action parish
group: Tuesday, february 11, 2019, at 17.00 in the red room. We will continue the meditation on the works of mercy with
that of "Dressing the naked".